10 Maggio 2021, 20:18
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Lampedusa torna alle prese con un film già visto. Quasi 2.200 i migranti sbarcati sull’isola delle Pelagie in poco più di 24 ore. L’hotspot è tornato a riempirsi, più di 600 persone hanno passat la notte all’addiaccio sul molo Favarolo, si lavora per alleggerire l’isola, con una prima nave quarantena riempita con 300 migranti, un’altra in arrivo e duecento persone portate in Sicilia col traghetto. Ma la situazione è esplosiva, tanto più che l’emergenza sanitaria rallenta le procedure di smistamento. Con un superlavoro che si aggiunge, per il ridotto personale sanitario sull’isola, alla campagna di vaccinazione di massa partita in questi giorni.
Il bel tempo ha fatto ripartire i viaggi dalle coste libiche. Una ventina gli sbarchi di persone soccorse su barchini e pescherecci. Altri 700 sono stati intercettati in mare dalla marina libica e riportati indietro. C’è stato anche un naufragio con cinque vittime tra cui un bambino. I migranti arrivati in Sicilia provengono da Africa e Asia.
Mentre il governo centrale parla di redistribuzione con l’Europa, il presidente della Regione Nello Musumeci protesta: “Non è con le sole buone volontà che si risolve il dramma umano dei migranti nel Mediterraneo – ha dichiarato il governatore -. Tutti sanno che nelle prossime settimane moriranno altri innocenti (quasi sempre donne e bambini) nel loro disperato viaggio verso le coste siciliane, ma nessuno muove un dito, né a Roma, né a Bruxelles. A gestire questa infinita tragedia hanno lasciato la Sicilia, Lampedusa in testa, con i nostri sanitari, i nostri volontari e i pochi uomini in divisa Ho chiesto – ha concluso Musumeci – di incontrare il ministro dell’Interno per rinnovare, con il sindaco dell’isola, il nostro appello: Roma punti i piedi con l’Unione europea e pretenda subito la solidarietà più volte invocata dal Pontefice: tutto il resto è vergognosa ipocrisia”.
“Una vera e propria emergenza sociale che va affrontata in sede nazionale, come il presidente Musumeci ha più volte ribadito al governo centrale, perché la Sicilia non può essere lasciata sola a gestire le migliaia di migranti che da qualche giorno continuano a sbarcare sulle coste isolane”. Lo afferma Antonio Scavone, che, nella qualità di coordinatore della commissione immigrazione, ha convocato, per mercoledì prossimo alle 11,30, la Conferenza delle Regioni per affrontare l’emergenza. “Nelle ultime 24 ore – aggiunge – nella sola isola di Lampedusa sono sbarcati 2 mila migranti e, con l’approssimarsi della bella stagione, la situazione non può che peggiorare. Ho convocato la commissione Immigrazione della Conferenza delle Regioni proprio sulla recrudescenza del fenomeno migratorio, perché si rischia il collasso degli hotspot di tutta la Sicilia oltre che di quello di Lampedusa, e occorre pertanto una cabina di regia nazionale, in cui siano comprese le Regioni, dove condividere le scelte da portare avanti, anche alla luce del peggioramento dei rapporti diplomatici con la Libia a causa della recente aggressione al nostro motopeschereccio di Mazara”. “La situazione – prosegue l’assessore – è incandescente e non solo perché in un momento di pandemia diventa difficile prestare aiuto, ma anche perché troppo spesso nelle traversate abbiamo assistito a tragedie, con il naufragio e la morte dei migranti”.
(foto d’archivio)
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10 Maggio 2021, 20:18