09 Dicembre 2014, 13:24
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PALERMO – Si torna a parlare di precari all’Ars in una seduta congiunta delle commissioni Affari istituzionali, Bilancio e Lavoro. Una riunione che mirava ad affrontare le problematiche finanziarie ed occupazionali dei lavoratori precari degli enti locali, mentre è in corso di esame al Senato la legge di Stabilità 2015 con cui si sposta alla fine del prossimo anno la scadenza dei contratti inizialmente prevista per il 2014. Alla seduta hanno partecipato i parlamentari delle tre commissioni, i rappresentanti sindacali, i dirigenti interessati del governo regionale e il presidente dell’Anci, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
I sindacati, però, sono usciti da Palazzo dei Normanni insoddisfatti dell’incontro e ancora più preoccupati per la vicenda dei precari: “La totale assenza del governo regionale al tavolo convocato all’Ars sui precari, che scarica sui dirigenti della Regione la responsabilità di dare risposte che stanno in capo alle sue scelte politiche, conferma la volontà di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl proseguire lo stato di agitazione dei lavoratori e mantenere la manifestazione di domani davanti a palazzo d’Orleans. Pur apprezzando l’iniziativa politica assunta dai presidenti delle Commissioni I, II e V all’Ars – scrivono i sindacati in una nota – di voler convocare un tavolo che individuasse le soluzioni nell’immediato per non lasciare a casa migliaia di lavoratori dal 1 gennaio 2015, i sindacati deplorano il fatto che l’attore principale di questa vertenza, il governo regionale, si tenga ancora fuori dalla scena”.
Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl occorre intervenire subito sulla norma regionale vigente di finanziamento degli enti rivedendo il meccanismo degli squilibri di bilancio che non garantisce i Comuni sul piano finanziario ed aprire un confronto immediato fra Regione e Stato per varare una norma nazionale che garantisca tutti i lavoratori degli enti. L’emendamento presentato dal deputato Pd, Angelo Capodicasa, ex presidente della Regione siciliana, non garantisce tutti, perché non interessa tutti quei lavoratori che fanno parte dell’organico di enti locali che hanno già inoltrato al dipartimento regionale delle Autonomie locali, la domanda di “dissesto” o di riequilbrio, cioè di pre-dissesto.
“La storicizzazione della spesa rimane per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl uno dei capisaldi per consentire l’avvio dei processi di stabilizzazione e chiudere una volta e per tutte con la stagione del precariato. Se il governo regionale permane nello stato confusionale con cui sta affrontando la questione – proseguono i sindacati – interverremo su tutte le forze politiche regionali e nazionali perché non è possibile dopo due decenni di lavoro prestato alle pubbliche amministrazioni gettare migliaia di lavoratori e le loro famiglie in mezzo ad una strada”.
Il presidente della prima Commissione dell’Ars, Antonello Cracolici, però, stigmatizza i termini della polemica e parla di “liturgia della contrapposizione”. “Si tratta di una polemica fuori luogo – spiega il parlamentare regionale del Pd – perché a rappresentare la Regione c’erano i dirigenti generali che poi sono quelli che dovranno occuparsi della norma, visto che affrontiamo una questione soprattutto tecnica al momento”.
“Non è più percorribile la strada delle proroghe dei contratti che si susseguono ormai da decenni e si deve cambiare strategia, rivedendo l’impegno del governo regionale e l’azione degli enti stabilizzatori, per giungere alla reale fuoriuscita dal precariato”, afferma il vicepresidente della Commissione Lavoro, Mariella Maggio. “Nell’immediato, occorre individuare un percorso che superi gli ostacoli legati al meccanismo degli squilibri di bilancio, che di fatto hanno impedito a tanti Comuni di procedere alla stabilizzazione. Nel contempo – prosegue la parlamentare regionale del Pd -, è necessario procedere verso un percorso normativo, da portare al confronto con il Governo nazionale, che dia certezze sui trasferimenti attraverso la storicizzazione della spesa e fissi dei paletti vincolanti per gli enti che devono stabilizzare”.
“Finalmente oggi – ha commentato il vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino – abbiamo sentito da parte di tutti gli addetti ai lavori che è giunto il momento di uscire dalla logica dell’emergenza con le consuete proroghe dell’ultima ora, negli ultimi giorni dell’anno. Tutti d’accordo a sostituire il Fondo straordinario per compensare gli squilibri di bilancio degli enti, previsto dall’attuale norma, con un contributo ordinario da assegnare agli enti stessi per avviare seriamente la stabilizzazione dei lavoratori precari. Ancora oggi parliamo di proroghe, – conclude – ma è il momento di cambiare le norme in modo radicale e definitivo”.
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09 Dicembre 2014, 13:24