05 Aprile 2019, 07:07
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PALERMO – Lavoro finto, rimborsi veri. Scatta un sequestro preventivo per complessivi duecento mila nei confronti di Giovanni Geloso (ex consigliere comunale di Palermo) e Mimmo Russo, attualmente in carica nel gruppo di Fratelli d’Italia, e nei confronti di coloro che avrebbero fatto finta di assumerli: Daniela Indelicato e Antonia Geloso. Sono indagati, a vario titolo, per truffa aggravata ai danni dello Stato e falso.
I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria sono partiti dalla legge regionale numero 30 del 23 dicembre 2000. I consiglieri hanno diritto di assentarsi dalle aziende per svolgere il mandato pubblico e i rispettivi datori di lavoro ricevono dal Comune il rimborso per le retribuzioni e le assicurazioni nei giorni di assenza.
Ad insospettire i finanzieri è stato il fatto che Geloso e Russo sono stati assunti successivamente alla nomina a Sala delle lapidi rispettivamente dalla Set Sistemi Elettrici Tecnologici di Antonia Geloso (sorella dell’ex consigliere) e dalla Fenalca Interprovinciale Sicilia legalmente rappresentata da Indelicato. I rimborsi contestati sono di 60 e 136 mila euro.
Gli altri dipendenti, sentiti dai finanzieri, hanno confermare che i due consiglieri in realtà in azienda e in associazione non si erano mai visti o quasi. Ora gli investigatori si muoveranno per scovare altri casi oltre a quelli di Geloso e Russo, per anni leader dei precari e più volte eletto al Comune.
“Prosegue l’azione della guardia di finanza di Palermo, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica -s piega il colonnello Cosmo Virgilio – di contrasto alle frodi, ai bilanci dell’Unione europea, nazionale e locali e agli sperperi di denaro pubblico, che rappresentano un rilevante danno per tutta la comunità, che si vede privata della possibilità di godere dei benefici del corretto investimento delle risorse da parte della pubblica amministrazione”.
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05 Aprile 2019, 07:07