“Le correnti del Pd |non vogliono le primarie”

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03 Settembre 2011, 19:03

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“All’ordine del giorno del Pd siciliano non c’è se e come organizzare le Primarie, ma come impedire la mia corsa a sindaco di Palermo e di chiunque altro sia fuori dalle correnti. Solo primarie libere, infatti, possono consentire a chi è fuori dagli schemi di poter competere e vincere a prescindere se si è minoranza o maggioranza all’interno di un partito”. Lo dice Davide Faraone, deputato regionale del Pd all’Ars e candidato a sindaco di Palermo.

“Siccome io non faccio parte di nessuna corrente e sono una voce fuori dal coro – aggiunge – per i dirigenti del Pd queste primarie è meglio non farle oppure renderle innocue con le pre-primarie, una selezione interna per scegliere un unico candidato, un accordo da “pasta con le sarde” che eviti spiacevoli sorprese e riduca i danni a chi comanda. Questo è lo scopo di chi ha in mano il partito in Sicilia e per realizzare questo obiettivo si sacrifica tutto: il centrosinistra, la partecipazione democratica, anche lo stesso Dna del partito”.

“Questa telenovela senza ascolti – continua Faraone – sta facendo diventare antidemocratico e minoritario un partito che era nato con due aspirazioni: l’essere democratico attraverso la partecipazione dei cittadini e aspirare ad essere maggioritario. Sia chiaro: il candidato a sindaco di Palermo del Pd non lo possono scegliere né Lupo, né Cracolici, né Lumia, né D’Antoni. Solo i cittadini, attraverso primarie libere e soprattutto aperte anche a chi ha votato per anni il centrodestra e adesso vuole voltare pagina. Primarie libere e aperte, quindi, dando la possibilità a chiunque di competere e vincere. Soprattutto alle nuove generazioni destinate sempre a fare da comparse”.

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“Lupo – sottolinea – invece di fare doppi salti mortali linguistici, dovrebbe spiegare ai siciliani come mai per eleggerlo segretario regionale si sono fatte le primarie aperte a tutti e per indicare il candidato a sindaco delle grandi città sta lavorando per aggiustarle, facendo votare solo gli iscritti del Pd. Ma non solo, gli ex democristiani del Pd dovrebbero anche spiegare ai moderati perché si lavora a un candidato unico del Pd, riproponendo un centralismo democratico caro ai partiti comunisti. Siamo al passato che torna”.

“Ripeto, – conclude Faraone – nessuno può impedirmi di candidarmi a sindaco. Perché io, insieme a tanti altri democratici, interpretiamo il vero profilo del Pd. Domani, saranno stati loro a tradire il partito. Bersani ne prenda atto, se ne faccia una ragione e fermi, prima che sia troppo tardi, i dirigenti siciliani che invece di rappresentare quell’aspirazione democratica e maggioritaria, sembrano sempre più diretti verso quella del suicidio politico”.

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03 Settembre 2011, 19:03

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