Le festività nei reparti di pediatria |Dove il Natale sa di volontariato - Live Sicilia

Le festività nei reparti di pediatria |Dove il Natale sa di volontariato

Muniti di cappellino rosso, regalini da scartare e abbracci da condividere, i volontari “Voi” riescono quasi sempre a strappare un sorriso ai pazienti più piccini. Anche laddove sembra quasi impossibile.

negli ospedali catanesi
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CATANIA – Esistono luoghi in cui Babbo Natale ha una mission più grande del solito: riportare i bambini, costretti dalla vita a crescere prima del previsto, a sognare come bambini qualunque. Far dimenticare per qualche ora sofferenze, pillole da prendere, terapie da effettuare senza il timore di un nuovo intervento a cui sottoporsi. Senza la paura di non poter più tornare a giocare con i propri compagni di scuola. Senza magari il terrore dell’ago che la scorsa volta ha fatto un po’ troppo male.

Questi bambini speciali sono quelli delle unità operative di Pediatria di Catania, destinati dalle vicissitudini a non vivere il Natale come vorrebbero. Ogni anno, a provare ad infiocchettare pacchetti di spensieratezza per loro ci prova “Voi”. L’associazione volontari ospedalieri italiani presente in diverse realtà socio-sanitarie della provincia etnea. Da ospedali a case di riposo, da centri di accoglienza a luoghi di recupero per donne e uomini in difficoltà. “Sono 1400 i cuoricini rossi – spiega Dina Castronovo, presidente dell’Onlus – che quest’anno abbiamo donato ai pazienti dei 31 reparti catanesi in cui prestiamo opera di volontariato in sinergia con il personale medico e paramedico. Il cuore è da sempre il simbolo della nostra associazione ma è anche l’emblema dell’amore che ognuno di noi dona a chi vive in condizioni di disagio. Il nostro pensiero, con l’avvicinarsi delle festività, non può non manifestarsi nei confronti soprattutto dei più piccoli. Ogni anno cerchiamo di portare un po’ di allegria nei reparti pediatrici delle aziende ospedaliere Cannizzaro, Policlinico e Garibaldi- Nesima”.

Muniti di cappellino rosso, regalini da scartare e abbracci da condividere, i volontari “Voi” riescono quasi sempre a strappare un sorriso ai pazienti più piccini. Anche laddove sembra quasi impossibile. “Riempiamo di buonumore le ludoteche, le stanze e i corridoi degli ospedali. Non è facile per noi portare allegria in realtà quali, ad esempio, l’oncologia pediatrica in cui vedi soffrire bambini che non sai se riusciranno mai a gustare i veri piaceri della vita. In questi casi è davvero dura ma, alla fine, la forza di volontà prende il sopravvento e riesci a trovare dentro di te quelle parole e quei gesti semplici atti, forse, a fare la differenza. Così sei pronto ad inventarti qualcosa. A creare collage e giochi ad hoc per chi, per cause di forza maggiore, è costretto a non poter abbandonare neanche per qualche istante il proprio lettino. Ecco perché, quotidianamente, ribadisco a chi decide di intraprendere questo percorso che la nostra è una vera e propria missione. Quindi, o ci mettiamo l’anima o niente”.

E tra le tante storie, alcune a lieto fine e altre un po’ meno, c’è sempre una che ogni volontario porta dentro di se. “Non potrò mai dimenticare – racconta Dina Castronovo – un bambino catanese, di tre anni, arrivato in Rianimazione a causa delle violenze subite da parte della madre che hanno causato gravi problemi ortopedici. Il bimbo ha lottato tra la vita e la morte per diverso tempo ma, grazie alle preghiere e alle cure di chi lo ha voluto bene, è riuscito a superare questa brutta pagina. Adesso, la nonna che lo ha accudito con l’amore che la madre gli aveva negato è rimasta affezionata a noi volontari e, ogni anno, il suo ‘grazie’ rappresenta il regalo di Natale più grande”.

 

 


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