22 Settembre 2022, 16:20
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CATANIA – Pressing e intercessione con l’ex sindaco metropolitano di Catania, oggi candidato al Senato con FdI Salvo Pogliese (non indagato), per poter facilitare alcuni iter burocratici fondamentali per la realizzazione del Congresso di Chirurgia che si è svolto l’anno scorso al centro fieristico Le Ciminiere. Barbara Mirabella, ex assessore comunale e candidata meloniana alle Regionali, è finita ai domiciliari per corruzione: avrebbe assicurato alcune agevolazioni alla New Congress, società della provincia di Napoli che aveva ottenuto l’appalto per l’organizzazione dell’evento medico.
A presentare agli amministratori della società campana Sabrina Rubeo ed Eugenio Marzuillo l’ex assessora sono Francesco Basile (sospeso dal ruolo direttivo al Policlinico di Catania) e Luigi Piazza, entrambi come presidente e past president della Società Italiana di Chirurgia promotrice dell’evento medico. Questi sono solo alcuni dei nomi dei 10 indagati indicati nell’ordinanza firmata dal gip Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo ed eseguita oggi dalla Squadra Mobile a conclusione dell’inchiesta coordinata dal pm Fabio Regolo.
Due sono i punti in cui l’ex assessora avrebbe in qualche modo utilizzato le sue capacità relazionali con l’ex sindaco: per accelerare i tempi di adozione del decreto numero 114 dell’11.5.2021 per lo sconto del 50% per l’uso delle sale delle Ciminiere per eventi che portano pernottamenti superiori alle 600 persone e per l’adozione di fondi per ristrutturare il centro fieristico. Parallelamente Barbara Mirabella sollecitava Basile a far ottenere un contratto con la “Expo” per i servizi locali. Il chirurgo infatti si adoperava per far ottenere una collaborazione. L’indagata inviava infatti un preventivo ma dopo la ricezione Mirabella si lamenta con l’ex rettore: “Sembrano spariti”. E dalle intercettazioni si comprendeva il perché: i 15 mila euro chiesti ai due napoletani sembravano troppo esosi. “Guarda Barbara ci sono, la maggior parte delle cose che mi hai elencato le faccio io, il costo è abbastanza eccessivo…”, diceva l’amministratrice della New Congress. Parlando con il suo socio, Rubeo avanzava l’ipotesi di non firmare il contratto e darle 5 mila euro come “tangente”. “Se no dice: senti Barbara ti ringraziamo. Ti diamo 5 mila euro come tangente che dobbiamo pagare e amen!”. Poi, però, Mirabella abbassava il preventivo a 10 mila euro e si arrivava all’accordo anche grazie alle “pressioni” di Basile che diceva ai napoletani di considerare l’(ex) assessora: “Una risorsa”.
Le cimici della Squadra Mobile hanno intercettato una serie di telefonate e messaggi della Mirabella in cui metteva ‘in mostra’ con i ‘napoletani’ il suo ruolo di ‘intercessione’ per ottenere sconti per le sale e interventi di restyling delle Ciminiere. “Sabrina io intanto sto cercando di risolvere le Ciminiere perchè altrimenti a voi vi salta il congresso, tu lo hai capito? Ancora non è stata fatta la delibera per la scontistica quindi la cosa che intanto noi dobbiamo provare a confermare è la scontistica, altrimenti…”.
Nelle carte giudiziarie si leggono anche le conversazioni con Salvo Pogliese la primavera del 2021 in sui sollecitava per la delibera: “Salvo, ti prego”. L’ex sindaco rispondeva: “Mercoledì mattina faccio quella cosa del turismo.. del vado là alla Città metropolitana e quindi definisco tutte queste cose…Sia quella modifica del decreto e tutte cose… vado apposta per questo…”. E qualche giorno dopo arrivava un’altra rassicurazione: “…Poi ti volevo dire… sono stati alla provincia! Allora quella cosa la stiamo facendo (…) abbiamo scritto il testo… e quindi ho messo dentro anche il turismo sportivo perché c’era un evento importantissimo a giugno che si farà in quelle sale… comunque l’abbiamo fatto perfetto! Abbiamo messo tutte le sale, quindi perfetto!… eehh quindi stanno facendo il decreto, il testo però e stato fatto… poi..”. E sulle manutenzioni: “…comunque stanno facendo degli interventi per il centro congressuale…”. Mirabella, più volte, sull’andamento dei lavori ha ‘sollecitato’ i vertici della Pubbliservizi dopo precisi sopralluoghi.
All’indagata Barbara Mirabella il gip, accogliendo in toto la richiesta del pm, ha applicato gli arresti domiciliari “per elidere radicalmente la possibilità di ulteriori rapporti inquinati tra l’attività imprenditoriale che gestisce di fatto e gli organi delle pubbliche amministrazioni”. Il suo difensore, Enrico Trantino, ha già annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame. Per il giudice l’indagata “oltre a strumentalizzare la pubblica funzione per finalità di profitto personale” avrebbe dimostrato “una spiccata abilità” per condizionare le scelte “degli enti” coinvolti nell’inchiesta a cominciare dall’ex sindaco. Che – come si evince da una intercettazione della sua mancata presenza in un incontro – avrebbe fatto “firmare col sangue tutte le cose che già so che ci servono”.
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22 Settembre 2022, 16:20