Le missioni coi rimborsi ‘gonfiati’ | Parziali ammissioni dal carabiniere

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30 Ottobre 2017, 17:39

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PALERMO – Davanti al gip Wilma Mazzara ha chiarito la sua posizione, facendo anche parziali ammissioni di colpa per alcune accuse, il carabiniere Alessandro Rumore, indagato per falso e truffa. L’uomo, che si trova ai domiciliari, avrebbe gonfiato gli importi di alcuni rimborsi spese per trasferte a Roma, città in cui andava spesso proprio per il suo impegno sindacale. In alcuni casi avrebbe attestato viaggi mai fatti. La truffa ammonterebbe a oltre 50 mila euro. Rumore ha ammesso che in alcuni casi, in effetti, non si sarebbe recato a Roma, ma ha ribadito che in altri episodi – che gli vengono contestati (sono 46 le missioni segnalate nell’inchiesta) – non ci sarebbe stato nessun illecito e che può dimostrare di essere andato nella Capitale per lavoro. Rumore, accusato anche del reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, ha respinto questa contestazione. Secondo gli inquirenti, allo scopo di diventare il responsabile occulto della sede locale della società di vigilanza privata “La Sicurezza”, che doveva aprire a Partinico, avrebbe spinto alcune guardie giurate in servizio alla Europol, società concorrente, a dimettersi. I vigilanti sarebbero stati assunti, poi, grazie all’intercessione di Rumore a “La Sicurezza”.

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30 Ottobre 2017, 17:39

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