Le sedi a Roma e Bruxelles | Il governo pensa a venderle

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26 Gennaio 2020, 17:04

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PALERMO – Le sedi di rappresentanza della Regione sono diventate inadeguate: sono troppo grandi, hanno costi di manutenzione troppo alti. E così il governo pensa a un piano di razionalizzazione: Una, quella di Roma sarà messa in vendita mentre quella di Bruxelles passa dallo status di patrimonio indisponibile della Regione a  quello patrimonio disponibile. Nel caso degli uffici europei la vendita non è data come passo immediatamente successivo. Prima il governo valuterà se mettere a reddito la sede dell’Ufficio di Bruxelles poi se procedere all’alienazione.

Le iniziative sono enucleate in due differenti atti del governo regionale. Nel caso della sede di rappresentanza romana di via Marghera l’esecutivo ha già dato incarico al dipartimento alle Finanze e al credito di procedere alla vendita. L’immobile infatti “non appare funzionale alle esigenze dell’Amministrazione”. Acquistato nel 1991, la sede romana della Regione è stata oggetto di alcuni interventi di manutenzione di abbattimento delle barriere architettoniche ma il fatto che sia su più piani insieme a “diverse criticità emerse, lo rende inadeguato e non funzionale all’utilizzo”. La vendita o la permuta restano le vie da perseguire

La Regione non perderà però il proprio punto d’appoggio nella capitale e così unitamente all’incarico di vendita il governo Musumeci ha autorizzato la struttura dell’assessorato all’Economia a procedere alla ricerca di una nuova sede che abbia fra i cinque e i sei vani più un salone di rappresentanza. La nuova casa della Regione a Roma, inoltre, dovrà trovarsi interamente su uno stesso piano.

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Come detto, al momento, non è sicuro il destino della sede degli uffici di Bruxelles. Per la giunta la sede è troppo grande rispetto al numero di dipendenti in servizio e così, sarebbe opportuno trovare, anche in questo caso, un immobile più adatto. Poi si vedrà che fare degli uffici. Intanto con il passaggio a patrimonio disponibile il governo inizia a preparare la strada per procedere all’eventuale dismissione. In ogni caso la direzione è segnata. Occorre risparmiare: la Regione non può più permettersi costose sedi di rappresentanza.

 

 

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26 Gennaio 2020, 17:04

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