Cronaca

Le tensioni dopo l’agguato: “Ti facciamo la guerra” AUDIO

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11 Marzo 2021, 10:32

4 min di lettura

Ad Adrano l’estate del 2019 è stata caldissima. E non solo a livello climatico. In pieno centro è avvenuto un conflitto a fuoco (come Livesicilia ha raccontato) che avrebbe potuto scatenare uno scontro armato molto pericoloso. Il clan Scalisi è pronto a fare la guerra. Salvatore Giarrizzo e Ciccio Vitanza sono riusciti a uscire indenni dai colpi di pistola sparati dai Lo Cicero – che secondo quanto emerge dalle carte dell’ultimo blitz sarebbero esponenti dei Carcagnusi (i Mazzei, ndr) – per questioni legate allo spaccio di droga nella cittadina etnea.

La reazione all’agguato (fallito) è stata immediata: a San Giovanni Galermo sono state recuperate alcune armi ed è stato organizzato un summit anche con esponenti dei Santangelo-Taccuni. Poi come racconta Giarrizzo – che l’anno scorso ha deciso di schierarsi dalla parte della legge – “I Lo Cicero sono spariti” e la vendetta non si è consumata.

Massimo Neri, tra i vertici del gruppo del clan Scalisi decimato dall’operazione Triade, pochi mesi dopo è intercettato dalla polizia mentre ha una discussione con il fratello Tino e Giuseppe Lo Cicero (che non ha alcun collegamento con i responsabili della sparatoria, ndr). Un dialogo dalla grande forza investigativa, di cui LiveSicilia pubblica l’audio integrale. Neri senza peli sulla lingua – in una pseudo conversazione con i fratelli Lo Cicero – gli ha consigliato di rimanere “nascosti”. Il rischio è quello di fare una brutta fine (“Ti stutu”).

Neri M.:. Dalla legenda a..inc…

Neri T.: è una cosa normale… quello è a casa e quello è  a casa…. non si possono muovere nessuno!!

Lo Cicero G.: che c’entra per questo Tino!!

Neri T.: e allora per che cosa? 

Lo Cicero G.:: …inc… figlio di sucaminchia doveva essere alleato lo sai come!!! …inc..  lo ha mandato a chiamare … stupido che sei ma… sei nascosto e  nasconditi di nuovo che anche noialtri ti facciamo la guerra.…   

Neri T.: minchia… 

Lo Cicero G.: no niente è .. 

Neri M.: e salitevene in Germania … voci accavallate .. tu salitene in Germania 

Lo Cicero G.: o no Tino? 

Neri M.: per direttissima … te ne devi andare in Germania .. te ne devi salire!!

Lo Cicero G.: tu qua non ci devi …inc…

Neri M.: tu qua… appena ci metti piede… ti “stutu” (ndr uccido) te ne devi andare!!! 

Lo Cicero G.: perchè è da quando che c’è questo… ha combinato ….

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Neri M.: lo …inc…ce l’ha.. vuoi sistemare la cosa mandalo in Germania.. e te lo vai a cercare..   

Lo Cicero G.: Ma certo che si deve dare una calmata… se vuole continuare ad Adrano… 

Neri T.:   Ma forse neanche deve … inc… 

Lo Cicero G.: Non si può toccare… se ne deve andare 

La faida è stata evitata. Ma il terremoto all’interno del clan è solo rinviato. Un anno dopo gli Scalisi hanno dovuto fare i conti con una importante defezione. Salvatore Giarrizzo è diventato collaboratore di giustizia. Quando è arrivata la notizia alle orecchie Massimo Neri, l’esattore del pizzo degli Scalisi ha iniziato letteralmente a tremare perchè il pentito “conosce tutti i peli del mio culo”. Nel corso di un’intercettazione – che LiveSicilia pubblica integralmente anche in versione audio – l’interlocutore (rimasto senza nome) gli ha consigliato di “buttare a terra qualcuno”. Insomma di fare del male ai parenti del collaboratore di giustizia.

Neri Massimo: A me mi arrestano il primo 

Uomo: A te…. ce n’è prima di te 

Neri Massimo: Ascolta… questo è sbirro … è da quindici anni è… questo conosce tutti i peli del mio culo e tutte cose e se me la sono saltata questo non me la fa saltare più…  (galera

Uomo:   Ancora non si sa  

Neri Massimo: Ma vattene… ancora crediamo alle favole 

Uomo:   No… che sarai iscritto lo sappiamo … dice… aspetta questo giro no … al prossimo … o no…?  non è che… 

Neri Massimo: Non mi interessa di nessuno… 

Uomo: Gli devi rompere il culo … GLI DEVI BUTTARE A TERRA A QUALCUNO… SE GLI BUTTI A TERRA A QUALCUNOincomp… ma gli sta bene in faccia a quelli mi dispiace però… le hai volute tu queste cose… 

Neri Massimo: Ha tolto a me… scusa…

Uomo: Non mi ricordo io… 

Alla fine, sono trascorsi mesi prima che ci fosse l’azione violenta promessa. Il camion dei panini – riconducibile ai parenti di Giarrizzo – è stato incendiato. A quel punto, però, la Procura ha fatto scattare i fermi.

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11 Marzo 2021, 10:32

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