07 Luglio 2022, 19:47
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PALERMO – La riflessione è affidata a un post su Facebook, ma è la spia di un malessere non isolato. I risultati delle ultime elezioni di Palermo non hanno premiato la Lega di Matteo Salvini, la cui lista (sotto le insegne del simbolo “Prima l’Italia”) è riuscita a superare la soglia di sbarramento per appena due decimali, eleggendo comunque tre consiglieri. Tra chi non ce l’ha fatta c’è Igor Gelarda, capogruppo uscente e per anni volto del partito in città, che oggi sui social si lancia in un’analisi del voto.
“Riflessioni che a mio parere avrebbe dovuto fare, convocando subito una assemblea plenaria di iscritti, di quei pochi amministratori che ci sono rimasti e dirigenza, il segretario regionale del partito Nino Minardo che se ne è però guardato bene – scrive Gelarda – Il risultato a Palermo è stato assolutamente insoddisfacente, un pericoloso campanello d’allarme che dovrebbe indurre Matteo Salvini a rivedere profondamente l’assetto del partito a livello regionale, dando di nuovo voce ai territori. Siamo passati da un risultato incredibile del 21% alle Europee di 3 anni fa al 2,5 % di Agrigento di un anno e mezzo fa e a un 5% per miracolo di Palermo adesso. E quando dico miracolo intendo che a Palermo avevamo una forza teoricamente invincibile sul campo: cinque consiglieri comunali uscenti, due deputati regionali, un assessore regionale e un deputato nazionale, tutti palermitani. Tutti quanti insieme siamo riusciti a superare di appena 250 voti lo sbarramento! È chiaro che il partito in Sicilia non è più attrattivo, non incarna più quella forza di rottura con la mala politica siciliana che la gente si aspettava”.
“Quello dell’astensionismo – continua Gelarda – è il dato più grave di Palermo praticamente ignorato da tutti. E la Lega, che in Sicilia non ha dato risposte, è stata punita. Per quale motivo oggi un siciliano dovrebbe votare ancora la Lega, un partito che non ha rotto con gli schemi del passato, che in Sicilia è gestita da persone che hanno già governato senza che nulla cambiasse nell’Isola? Ecco perché adesso chiedo un profondo momento di riflessione da parte di Matteo Salvini, perché io voglio stare in un partito che affronta le necessità delle persone, in un partito che non deve chiudersi nei palazzi e chiedere solo posti di potere. Altrimenti non ha senso e si viene puniti come lo siamo stati noi il 12 giugno a Palermo. Ho comunicato questo a Matteo Salvini e mi aspetto, adesso, che si faccia una seria riflessione e la Lega cambi completamente aspetto e assetto in Sicilia o già alle prossime Regionali non avrà alcuna speranza”.
La replica
“Dispiace che l’ex consigliere comunale di Palermo, Igor Gelarda, abbia sfogato tutta la sua amarezza per la mancata rielezione a Palazzo delle Aquile contro i colleghi di partito. Le sue riflessioni, non affrontate nelle sedi opportune della politica e rilasciate alle piazze mediatiche, sono fuorvianti e sgradevoli in quanto non rispecchiano il vero risultato della Lega-Prima l’Italia non solo nel capoluogo ma anche in tutta la Sicilia. Solo alle elezioni amministrative di Palermo di 5 anni fa la Lega raccoglieva un modestissimo 1,2% mentre in questa tornata il nostro partito, correndo con un simbolo tutto nuovo e con una campagna elettorale limitata dalla non facile scelta di un candidato unico della coalizione, si è attestato al 5,27% conquistando 3 seggi. In questa sua ingenerosa analisi del voto non tiene conto dei suoi incarichi all’interno della Lega come responsabile regionale dei dipartimenti, o di candidato alle europeee non eletto oppure capogruppo al Comune di Palermo, capolista alle elezioni amministrative. Disponendo di tutti gli strumenti di visibilità che il partito gli ha messo a disposizione in questi anni non è forse riuscito a radicarsi sul territorio come invece tutta la Lega, i suoi attuali dirigenti, gli eletti in Comune o in Regione, hanno saputo dimostrare di fare. Quindi ora sparare a zero contro esponenti del suo partito nei giorni chiave per la preparazione delle liste per le elezioni regionali sembra un esercizio inutile quanto davvero poco lungimirante. Per smentire quanto affermato, ricordiamo che la nostra lista ‘Lega-Prima l’Italia’ è l’artefice della grande vittoria del centrodestra a Palermo. Siamo stati i più generosi anteponendo il bene della coalizione a tanti individualismi. Proprio grazie a questo spirito, al grande lavoro messo in campo da tutta la nostra squadra, la Lega Prima L’Italia vive oggi una stagione nuova ed entusiasmante. Giorno dopo giorno il nostro coordinatore regionale Minardo ha svolto, con grande tenacia e e infinita pazienza, un lavoro meticoloso di raccordo tra persone con formazioni politiche diverse ma con obiettivi comuni nel rispetto delle proprie idee e nell’interesse della crescita del partito. Gelarda è una risorsa per il nostro movimento e, pur comprendendo il suo sfogo, siamo sempre al suo fianco se vorrà correre come candidato cimentarsi alle prossime elezioni regionali di novembre. Invece di annunciare out out a Salvini, Gelarda faccia mia culpa ed eviti di imitare l’atteggiamento di chi, deluso dal proprio risultato, ricerca la colpa negli altri”. Così in una nota il deputato nazionale della Lega Francesco Scoma, i deputati regionali Vincenzo Figuccia e Marianna Caronia, l’assessore regionale Alberto Samonà, i consiglieri comunali Sabrina Figuccia e Alessandro Anello e Pippo Fallica della segreteria politica.
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07 Luglio 2022, 19:47