11 Marzo 2014, 12:02
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PALERMO- Secondo quanto Livesicilia aveva scritto, le dichiarazioni di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, in occasione di un forum dell’agenzia di stampa ‘Italpress’, sono perfettamente logiche. Perché rappresentano un passo in avanti, un ulteriore tassello sulla strada che ‘Luca’ immagina per arrivare a Palazzo d’Orleans. Chi conosce la storia sa che le esternazioni orlandiane non obbediscono mai alla casualità, ma alla programmazione. Se il sindaco mette sulla graticola Rosario Crocetta, una ragione c’è. Se il sindaco si scaglia contro il Pd, ciò accade perché lo vede debole e pronto per essere orlandizzato.
A prescindere dallo sfondo e dalla strategia complessiva, si tratta comunque di cose pesantissime. Nel merito. Sul governatore, pietà l’è morta. “Crocetta dovrebbe rendersi che al punto in cui siamo arrivati il commissariamento della Regione è l’unico modo per salvare la Sicilia – incalza, il ‘Professore’, battendo su un tasto noto -. Per salvare questa Regione è necessario che per tre mesi ci sia qualcuno che faccia delle scelte impopolari che novanta deputati non faranno mai. Il tema di fondo non è se la colpa è o meno di Crocetta, perché siamo di fronte ad un sistema regionale che è imploso, non ci sono più punti di riferimento. Vanno fatte scelte dure come quelle che abbiamo fatto per il Comune di Palermo”. Palazzo delle Aquile come riferimento della ‘buona politica’, nella visione proposta. Oggi a Palermo, domani chissà.
Liquidato Crocetta, si passa ai democratici. “E’ ora di finirla con la vecchia politica, con i partitini e le logiche di apparato. Questa cosa il Pd siciliano non l’ha capita come dimostra anche il flop subito alle ultime primarie. Per quanto mi riguarda – dice Orlando all’Italpress- ho deciso di costruire e fare riferimento ad un ‘campo largo’, un progetto che si costruisce con gli elettori, non con le poltrone. E anche questo non hanno capito. Alcuni dirigenti del Pd sono venuti a trovarmi l’11 gennaio e mi hanno chiesto di dire loro quanti posti avevo intenzione di riservare in giunta per il partito che poi mi avrebbero fatto conoscere i nomi. Io mi sono alzato e li ho accompagnati alla porta, rispondendo che non ho mai accettato queste logiche quando avevo molti meno anni di adesso e sarebbe singolare che in vecchiaia facessi cose antiche che non facevo quando ero giovane. Crocetta sta facendo impazzire il Pd per i posti in giunta, il Pd sta facendo impazzire Crocetta per il posto in giunta. Io non intendo impazzire”. E il guanto di sfida è servito. (rp)
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11 Marzo 2014, 12:02