23 Settembre 2022, 01:21
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PALERMO – Piazze piene, urne vuote. Al Pd siciliano non resta che affidarsi a questa speranza. Piazza Sant’Anna semivuota per la chiusura della campagna elettorale di Caterina Chinnici è la fotografia nitida di una resa dei conti interna al Pd già in corso. Il segretario nazionale Enrico Letta, il vice Peppe Provenzano e soprattutto il segretario regionale Anthony Barbagallo sono le vittime eccellenti di un piatto che non viene servito nemmeno freddo. Tre giorni prima del doppio appuntamento con il voto, il fuoco amico ha già sparato una raffica di colpi sulla casa madre.
A taccuini chiusi più di un malpancista dem gongola. La candidatura di Caterina Chinnici che non scalda l’elettorato e i paracadutati da Roma diventano l’oggetto di discussione privilegiato. Leggendo tra le righe appare evidente che il bersaglio è il segretario regionale Anthony Barbagallo e che il partito palermitano ha qualche problema: ha scelto la strada del disimpegno oppure non gode affatto di buona salute. Delle due l’una. “Cui prodest?”, si chiede qualche saggio che passeggia sotto il palco allestito per una chiusura di campagna elettorale che lascia l’amaro in bocca. La risposta, al netto dei tempi, rimane elusa. “Io non mi preoccuperei più di tanto, sono anni che l’elettorato del Pd non scende in piazza”, dice qualcuno. “Nel 2008 Rita Borsellino e Claudio Fava hanno comiziato in questa Piazza ed era strapiena, mi fa rabbia quello a cui sto assistendo oggi”, dice invece uno storico militante della sinistra. E c’è chi a taccuini chiusi non fa mistero di prepararsi per una guerra senza esclusione di colpi.
In piazza si vedono diversi volti noti dem Peppino Lupo, Antonello Cracolici, Antonio Rubino, e i candidati Erasmo Palazzotto, Anna Maria Furlan e Bobo Craxi. Il segretario Barbagallo interviene con un filo di voce dal palco per tenere alto il morale della truppa. Poi tocca a Chinnici.
“Forse la mia campagna elettorale è stata troppo istituzionale ma questo è il mio tratto. Credo che serva autorevolezza per guidare questa regione”, dice. Chinnici rivendica lo stile garbato della propria campagna elettorale e la scelta di non attaccare frontalmente gli avversari. Poi sul palco sale Claudio Fava che scalda il pubblico lanciando bordate all’indirizzo del governo uscente. E qualcuno sussurra il suo “Enrico, stati sereno” prima che il segretario nazionale salga sul palco. “Il nostro impegno è fare vincere Caterina Chinnici e darle la possibilità di cambiare questa Regione. La Sicilia ha bisogno di un cambiamento radicale, ha bisogno di competenza, di onestà, unità. Sono venuto a Palermo per dare l’impulso finale, la Sicilia merita un presidente come Chinnici e non la destra”, dice Letta.
Poi ricorda ai presenti la portata della battaglia che si giocherà il 25 settembre. “Noi risponderemo ai proclami della destra, domani in piazza del Popolo, con la gente del centrosinistra che racconterà una Italia diversa”, argomenta. Alla fine il comizio si chiude sulle note di “Bella Ciao”, ma non senza un fuoriprogramma che sa tanto di lapsus freudiano. Parte “la solitudine” di Laura Pausini.
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23 Settembre 2022, 01:21