Lettera aperta del circolo Pd| “Costruiamo la vera anima del partito”

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05 Ottobre 2014, 11:21

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GELA (CALTANISSETTA) – “Essere partito, facendone parte, significa essere dei sensori innestati sulla realtà. Significa acquisire i fatti della vita reale dei cittadini per elaborarli ai fini di una proposta collettiva che segue una dottrina di pensiero o un solco politico a cui tanti guardano.

E’ bene ricordarlo, a Gela, cosa è un partito. E’ bene ricordarlo dentro il PD, perché proprio il Partito Democratico, a Gela, ha percorso, su troppi fronti, una strada di involuzione della forma partito, sia nei metodi che nei temi. Duole dirlo come 1° Circolo storico del PD della sesta città più popolosa della Sicilia, ma non dirlo o non ammetterlo significa accettarne la deriva.

Il PD a Gela vive da anni contraddizioni storiche forti, ancor più critiche perché il PD è da lungo tempo il partito di governo cittadino, un partito ampio con una forte base elettorale e con un gruppo dirigente presente in svariate istituzioni regionali e nazionali.

E’ arrivato il momento di chiederci se l’anima del Partito Democratico, a Gela, è ancora un’anima laica, riformista, egualitaria, orientata al lavoro produttivo, all’intrapresa che genera occupazione legale, al supporto delle nuove generazioni, della scuola e dei servizi che aiutano il sociale, al rispetto dell’ambiente e della salute anche in contesti a vocazione industriale.

Da troppo tempo invece quest’anima non si distingue più. La linea politica del partito ha ceduto il passo ad un arcipelago di protagonismi, all’imperversare di liberi ideatori di strategie consiliari, all’intensificarsi del fenomeno delle liste civiche come “nascondimento” di esponenti di Partito che cercano approdi e collocazioni, a forme di gestione delle infrastrutture cittadine che non sono asservite a politiche sociali collettive ma ad interessi corporativi, ad una totale assenza di una elaborazione collettiva dei temi vitali per il futuro di Gela: industria, sanità, servizi di raccolta differenziata, piano di mobilità cittadina, gestione delle entrate e delle spese comunali. Tutti temi fondanti per una collettività e per il suo futuro.

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Ma non si è perduta solo la capacità di proposta e di elaborazione. Questo è già avvenuto da tempo, sostituta da una miriade di interessi destrutturati per cui, fare sintesi, tramite gli organi ufficiali del partito, è diventato nei fatti impossibile. Si è perduta anche la capacità di essere ”sensori” del futuro della città. Lo dimostra l’assenza di una linea politica condivisa e chiara, per quanto possa essere articolata e discussa, sul recente piano industriale dell’Eni che vuole eliminare da Gela la raffinazione da petrolio e ciò che ne deriva. Un impatto che è vari ordini di grandezza più ampio di quello in atto a Termini Imerese e che coinvolge i destini energetici di gran parte della Sicilia. Su questo tema il PD cittadino si muove nel silenzio più assoluto, timido e timoroso di elaborare ed esprimere un parere unitario, di interpretare istanze e richieste della collettività e delle giovani generazioni che chiedono lavoro e sicurezza. Il PD cittadino non ha saputo neppure raccordarsi con le forze sociali che operano su tale grande tema epocale, chiudendosi nell’arcipelago di dichiarazioni individuali mai propositive e mai concertate. Un partito che ha abdicato al ruolo di darsi una linea politica sui temi vitali e che ora sta rinunciando anche ad essere un sensore della collettività gelese.

Questa trasformazione del PD cittadino è insostenibile. Lo è per coloro che del PD condividono la storia, il riformismo laico, la voglia di cambiare questo paese e questa città con strumenti che implicano una disciplina di partito ed una dottrina politica. Sì, una dottrina politica. A Gela stiamo diventando il partito di tutti non perché raccogliamo istanze condivise attraverso una elaborazione politica, siamo il partito di tutti perché non rappresentiamo più un solco definito a cui fare riferimento con disciplina di partito e partecipazione fattuale. Rischiamo di diventare un contenitore per altri o per tutti coloro che vogliono soddisfare ambizioni inutili ed individuali. Un partito cittadino così, non sta nelle nostre aspirazioni e nell’interesse della comunità gelese.

Occorre ritornare all’anima vera del partito, quella che la nostra storia ci ha consegnato, quella che si alimenta del lavoro produttivo e dell’iniziativa privata che genera occupazione e benessere, quella che vive la modernità senza paure ma con la cautela della ragione, quella che non accetta corporazioni o liturgie sociali che non siano orientate alla condivisione di regole e diritti. Un PD cittadino che esprima una linea politica unitaria attraverso i suoi organi politici e che sopravviva alla sua dirigenza e ai suoi leader: un partito vero e non un contenitore.

Il 1° Circolo di Gela sa di non dire cose facili e sa anche di dirle da dentro il PD, con coraggio e lungimiranza e con l’unico obiettivo, che da adesso va costruito passo dopo passo, di ridare al PD gelese la sua forma originaria di partito che ascolta, elabora, decide e indirizza. Per questo chiediamo che venga celebrato a Gela un direttivo regionale del PD che riattivi le premesse valoriali del riformismo di sinistra ed una linea politica unitaria e annunciamo che le proposte e le iniziative che intraprenderemo avranno dentro la consapevolezza di ridare un’anima al più grande partito cittadino”.

 

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05 Ottobre 2014, 11:21

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