“Signor giudice Agnello cambi casa, | non possiamo parcheggiare”

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03 Maggio 2014, 10:00

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PALERMO – “Signor Giudice Agnello”. La lettera inizia così. Non è una lettera di ammirazione, ma di intolleranza per il divieto di sosta antibomba. Il destinatario è Maurizio Agnello, sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Vive sotto scorta dopo avere ricevuto minacce nel corso delle indagini per le tangenti nel settore eolico. Si è occupato della mafia di Porta Nuova e ora indaga su quella trapanese che fa capo a Matteo Messina Denaro.

Il magistrato ha trovato la missiva nella cassetta della posta. Una paginetta a righe scritta a macchina e firmata a nome dei “condomini” dello stabile nella zona di via Galileo Galilei. L’anonimo si chiede indispettito “perché noi condomini dobbiamo avere limitazioni di posteggio proprio di fronte il portone e subire ogni giorno l’assalto dei vigili?”. E va oltre suggerendo al pm Agnello di “comprare una casa altrove, magari nello stesso palazzo di qualche suo collega così da evitare un doppio disagio per tanta gente per bene”.

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Chi è l’autore della lettera? Molti condomini si sono dissociati dal contenuto e hanno espresso solidarietà al pubblico ministero. Che non rilascia commenti, ma non nasconde l’amarezza per il clima di intolleranza. Proprio come trent’anni fa quando una signora protestò per le sirene delle macchine di scorta di Giovanni Falcone che disturbavano il suo riposo. Agnello ha deciso di appendere la lettera nella bacheca condominiale. In modo che tutti sappiano. Con un invito esplicito all’anonimo a farsi avanti con nome e cognome.

 

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03 Maggio 2014, 10:00

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