L’ex maresciallo e il commercialista| Gli amici: “Erano piloti esperti”

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11 Settembre 2013, 10:03

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PALERMO – “Erano esperti, non abbiamo idea di come possa essere successo”. Lo dicono con il viso invaso dalle lacrime e gli occhi in cui la speranza si è ormai spenta, i parenti di Alessandro Faraci, commercialista palermitano di 51 anni morto ieri pomeriggio nello schianto dell’ultraleggero a Termini Imere. Il professionista era a bordo dell’aereo, un Tecnam P96 G, di proprietà di Girolamo Minnone, ex maresciallo dell’Aeronauticadi 57 anni, da sempre amante del volo. Era la loro passione, un amore al quale si dedicavano quando avevano tempo, quando potevano permettersi di prendere una pausa dal lavoro e lasciare i loro pensieri al vento. E proprio il vento, forse, li ha traditi.

L’ultraleggero ieri si è schiantato al suolo dell’Aero Club “Albatros” ed è andato distrutto in seguito all’impatto che non ha lasciato scampo ai due amici, morti poco dopo. Tra le ipotesi valutate dagli esperti giounti sul posto e adesso al vaglio dei carabinieri e della Procura di Termini Imerese, c’è infatti quella del cambio repentino del vento, ma anche quella di un guasto al motore. Su quest’ultima possibilità, saranno gli accertamenti sul velivolo, effettuati dai tecnici, a fare chiarezza.

Fatto sta che Minnone non sarebbe più riuscito a controllare l’ultraleggero sul quale, ultimamente, prendeva il volo per prepararsi anche al “Giro di Sicilia”, organizzato dall’Aeroclub di Palermo, la storica tradizione sportiva arrivata alla 64esima edizione che quest’anno si svolgerà il 14 e 15 settembre con partenza dall’aeroporto Boccadifalco. Un appuntamento a cui Minnone e Faraci non volevano mancare. E così, da giorni si esercitavano, spiccavano il volo per fare rientro poco dopo e tornare tra le braccia dei propri familiari. Ma ieri non è filato tutto liscio. Anzi. Quello che doveva essere un pomeriggio come tanti all’Aero Club – dove tutti li conoscevano – si è concluso in tragedia.

L’ex maresciallo dell’Aeronautica, un esperto del volo, è morto poco dopo essere stato estratto dal velivolo da una squadra dei vigili del fuoco. Faraci è invece deceduto in Rianimazione, all’ospedale Civico: era arrivato al nosocomio palermitano con l’elisoccorso. Ma era in fin di vita. Le emorragie interne e i traumi pesantissimi in tutto il corpo non hanno permesso ai medici di strapparlo alla morte nonostante il tentativo di stabilizzare le sue condizioni. E il suo cuore si è fermato. Al Civico sono arrivati amici e parenti del commercialista, la moglie e i due figli.

La disperazione ha lasciato spazio al silenzio dopo la notizia della morte di Faraci, considerato da tutti un uomo sensibile e dalla grande disponibilità, che da tempo, ormai, volava insieme all’amico ex maresciallo dell’Aeronautica. “Ti conosco da circa 13 anni – scrive Giuseppe, un amico su Facebook – e pensandoci bene non mi ricordo di averti visto mai triste. Il tuo volto aveva sempre quel sorriso sincero che cancellava per un attimo i miei pensieri e le mie preoccupazioni e mi faceva sorridere di rimando. Anche l’ultima volta al bar il tuo volto era sempre sereno e pacifico”.

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11 Settembre 2013, 10:03

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