L’identikit del regionale perfetto | Nuovi criteri, arrivano le pagelle

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20 Gennaio 2019, 19:57

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PALERMO – Ecco i criteri per valutare le “performance” dei regionali, per compilare le pagelle dei dipendenti della Regione siciliana. Li ha approvati la Giunta regionale con il sistema di misurazione e valutazione della performance (Smvp) dei dipendenti. Tutti saranno valutati: dai dirigenti, a quelli a capo dei dipartimenti a quelli a capo dei servizi regionali, ma anche tutti i dipendenti divisi per fascia.

Il documento fa parte di quella serie di piani che servono per valutare il lavoro degli impiegati pubblici e per attribuire loro l’eventuale premio. Quello che ne viene fuori è un sistema con controlli ogni quattro mesi, connessione fra i risultati dei dipendenti e quelle dei dirigenti e valutazioni sulla base di performance operative e comportamenti organizzativi. E proprio dalle schede di valutazione che riguardano il comportamento emergono anche gli identikit del regionale perfetto.

Il profilo del dirigente perfetto

Si parte dal profilo del dirigente eccellente che deve essere un profondo conoscitore delle norme europee e nazionali. Questo deve essere capace sia d’intercettare e gestire le risorse in modo efficiente con un elevata sensibilità economica e sia di programmare ogni azione. Non solo, i dirigenti per essere valutati al massimo, devono sapere innovare la parte di amministrazione che dirigono semplificando il più possibile le procedure, devono inoltre valorizzare le competenze e le attitudini dei loro collaboratori anche favorendone i cambiamenti di mansioni e la flessibilità del lavoro.

L’identikit si completa con una serie di capacità sulla gestione del lavoro. Il capo eccellente deve avere una propensione ad assumersi la completa responsabilità delle scelte effettuate, deve sapere individuare le priorità di azione e deve avere una buona capacità di relazione con gli organi superiori e di indirizzo.

Il dipendente eccellente

Anche per i lavoratori del comparto non dirigenziale c’è un profilo di lavoratore eccellente. Questo deve avere piena consapevolezza del lavoro assegnato, conoscere i procedimenti e vigilare “con scrupolosa attenzione sulle scadente curando per tempo tutti gli adempimenti connessi”, deve avere familiarità con la tecnologia e deve curare con ordine le pratiche. E ancora il dipendente eccellente “ha capacità di adattamento alle modifiche quantitative e qualitative del contesto interno alla struttura”. Se così, i colleghi rimangono pochi e i carichi di lavoro aumentano, sembrerebbe leggersi tra le righe, il dipendente perfetto affronta il lavoro con lo stesso atteggiamento

Performance e comportamento

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Se queste sono le qualità attitudinali che i regionali devono possedere  perché il loro comportamento sia premiato occorre dire che questo non basterà. La valutazione si compone di due elementi: la performance operativa e il comportamento organizzativo. Il primo criterio consiste nel raggiungimento degli obiettivi fissati dalla parte politica così come articolati in azioni per tutti gli uffici dell’amministrazione regionale. Questa voce di valutazione impatta per il 70% per i dirigenti e il 60% per i dipendenti del comparto non dirigenziale. Il comportamento organizzativo a cui risponde l’identikit dell’impiegato perfetto, invece, vale il 30% della valutazione dei dirigenti e il 40% delle valutazioni dei non dirigenti.

Gli obiettivi “ambiziosi ma realistici”

Nella valutazione sono fondamentali tre cose: un sistema per l’acquisizione delle informazioni, che le attività siano tracciabili e che i target, i risultati da ottenere, abbiano determinati requisiti. Il target infatti deve essere “ambizioso ma realistico” ma anche quantificabile e misurabile guardando al dato d’inizio. C’è di più: le competenze e le abilità degli incaricati devono rendere i risultati raggiungibili e per questo gli obiettivi devono essere accettati dai soggetti a cui sono attribuiti.

Così, basta scorrere la relazione della performance del 2017, per rendesi conto che i dirigenti e gli impiegati, difficilmente non hanno raggiunto gli obiettivi e se si sfogliano i risultati è un continuo presentarsi di percentuali altissime o massime. Insomma, sembrerebbe una Regione che funziona ad orologio se non fosse per la diffusa sfiducia verso l’amministrazione regionale dei siciliani e per il fuoco incrociato che, dai banchi delle forze di governo e di quelle dell’opposizione, arriva sulla burocrazia isolana, un giorno sì e l’altro pure.

Come sarà calcolata l’indennità di risultato

Nell’attesa di conoscere come saranno le valutazioni sul 2018 arrivano così in nuovi criteri per le pagelle, i primi dell’era Musumeci. Nel Smvp, viene rafforzato il legame fra le valutazioni dei dirigenti e quelle degli altri regionali a loro subordinati. Peserà così anzitutto il risultato di ciascun dipartimento a cui sarà riconosciuto una percentuale di premio. Sopra il 71% di risultati raggiunti, il premio riservato al dipartimento sarà pari al totale. Dal 61 al 70 % di performance realizzata il premio equivarrà al 90 % delle risorse stanziate mentre se i risultati oscilleranno fra il 50 e il 60% il premio al dipartimento varrà il 70% del totale. Sotto il 50% la premialità non sarà erogata.

Le indennità di risultato saranno poi mitigate con le valutazioni individuali a seconda del ruolo che si ha in amministrazione. Il valore di riferimento è quello del dirigente generale, i dirigenti delle strutture intermedie prenderanno il 60% di questo valore che scende al 30% per il personale di categoria D e C e al 20% per il personale di categoria B ed A. Stabilito il valore si potrà stabilire l’assegnazione del risultato che non potrà superare il 30% della retribuzione di risultato.

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20 Gennaio 2019, 19:57

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