21 Marzo 2018, 17:49
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PALERMO – “Buona primavera a tutti”: è nel saluto finale, un richiamo esplicito alla primavera di Palermo, il senso della conferenza stampa con cui Francesco Bertolino, ormai ex capogruppo di Palermo 2022 in consiglio comunale, annuncia il proprio passaggio al Partito democratico, anticipato da Livesicilia. Un passo che arriva dopo l’ingresso tra i dem del sindaco Leoluca Orlando. Insieme con Bertolino entra nel partito un folto gruppo di personalità provenienti dalla società civile. “La nostra intenzione è aiutare la ricostruzione del partito – dice Bertolino -, rivendichiamo l’esperienza del governo nazionale e anche quella di Orlando, di cui vogliamo trasmettere l’eredità”.
Il giorno scelto per l’annuncio non è casuale: “Mercoledì per i lavoratori regionali e comunali è giorno di rientro – spiega con una battuta Bertolino – e anche per me questo è un giorno di rientro a casa, nel mio partito. Oggi il Partito democratico è stato colpito da uno tsunami, e in questo momento sono necessari i volontari per la ricostruzione”. L’intenzione è quella di portare aria nuova dentro un partito a cui gli elettori hanno voluto dare un segnale: “Voglio innanzitutto dialogare, parlare degli errori fatti a partire dall’ultima esperienza di governo – dice Bertolino –, molti italiani si sono avvicinati al Movimento cinque stelle perché decisi a dare un segnale al Pd. Sono elettori rimasti in fila per ore per dare questo segnale e noi dobbiamo ascoltarli. Sono sicuro che se riusciamo a dare delle risposte, a fare capire che c’è disponibilità alle correzioni, questi elettori torneranno”.
Proprio alcune delle politiche dell’ultimo governo a maggioranza Pd sono citate da Bertolino per motivare la sua adesione: “Rivendichiamo principi come i migranti e i diritti civili, portati avanti dal Pd. Non immaginiamo altra casa in cui portare temi analoghi, come ad esempio la carta di Palermo”. L’avvicinamento tra gli ‘orlandiani’ in consiglio comunale e il Partito democratico è sottolineato dal richiamo alla Rete, il movimento fondato da Orlando nei primi anni novanta: “Io e molti amici che mi accompagnano in questa scelta – dice Bertolino – proveniamo da quella esperienza, e già allora nel simbolo c’era scritto ‘Verso il Partito democratico’. La nostra esperienza parte insieme con Orlando, e oggi questo gruppo ha la responsabilità di creare una continuità, un gruppo che sappia accogliere l’eredità di Orlando e portarla oltre il 2022”.
Dario Chinnici, capogruppo del Partito democratico a Sala delle Lapidi, conferma l’intenzione di lavorare in continuità con l’attuale sindaco: “Dobbiamo creare con Orlando il dopo-Orlando. Sono contento – aggiunge – perché proprio in questo periodo nel Pd c’è fermento, e c’è proprio bisogno di aria nuova e di ‘operai’ che lavorino sul territorio”. Quel tipo di attività che viene spiegata da Aurelio Scavone, ex capogruppo di Mov 139 nella passata consiliatura e fedelissimo di Orlando: “Molti di noi non hanno mai votato Pd, se non alle ultime elezioni, ma oggi questa scelta ha una valenza: nel momento più basso scegliamo di partecipare perché non è un problema di numeri, ma di contenuti. Vogliamo dare un contributo di pensiero e partecipazione, per rimuovere questo meccanismo per cui la politica si fa per interesse personale o perché si è arrabbiati. La politica deve essere costruzione per servire”.
A dare sostegno all’iniziativa anche Massimo Caponnetto, figlio del giudice Antonino, che ha guidato il pool antimafia di Falcone e Borsellino, citato da Bertolino come figura ispiratrice del nuovo gruppo. Tra le persone che hanno aderito all’iniziativa anche Gaetano Calà, Franco Campagna, l’oncologo del Civico Stefano Carpi, Pippo Chianchiano, l’ex consigliere comunale della Rete Giorgio Contino, Fausto Correnti, del collegio sindacale di AMG, Enzo Costantino, Daniela Di Gangi, la presidente del consiglio delle culture Delfina Nunes, e la sociologa Linda Grasso.
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21 Marzo 2018, 17:49