L’Inps si scusa: “Colpa |della nostra banca-dati”

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20 Aprile 2009, 20:04

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“Salvatore Crisafulli non rischia di perdere la pensione di invalidità. Ci spiace che il piano straordinario di verifiche avviato dall’Inps abbia prodotto nuovo dolore nella famiglia che già è stata tanto provata dal dolore”. Lo afferma in una nota il presidente dell’Istituto di previdenza Antonio Mastrapasqua.

“Casi come quello della famiglia Crisafulli purtroppo possono ancora verificarsi – aggiunge – perché non esiste una banca dati in cui siano condivise le diagnosi che consentono la riscossione del sussidio. Per questo abbiamo avviato il piano straordinario di verifica sulle invalidita’ civili. Sono le Asl che ci devono fornire le cartelle cliniche dei soggetti dichiarati invalidi. Fino ad oggi la trasmissione di questi dati non è avvenuta, pertanto accade che la procedura di verifica venga avviata basandosi solo su elenchi nominativi, privi della necessaria diagnosi. Ci scusiamo quindi con la famiglia Crisafulli e ci scusiamo con tutte le altre famiglie che potranno ricevere queste richieste. Si tratta di incidenti che potranno essere evitati solo quando tra Asl e Inps ci potra’ essere una banca dati condivisa”.

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L’Inps ha predisposto all’inizio di quest’anno un piano straordinario di verifica sulle invalidità civili, inviando circa 200 mila richieste di verifica ad altrettanti soggetti titolari di pensione di invalidità. “Il campionamento è stato predisposto per diminuire il rischio che le lettere fossero inviate a soggetti certamente invalidi – spiega l’Istituto -. E comunque in ogni richiesta di visita di controllo è chiaramente indicata la possibilità dell’interessato, o dei titolari di accompagnamento, o dei tutori, di poter comunicare l’impossibilità di aderire alla richiesta di controllo”. In Italia sono riscosse oltre 2,5 milioni di pensioni di invalidita’ civile per un costo sociale complessivo di quasi 13 miliardi di euro all’anno.

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20 Aprile 2009, 20:04

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