L’omelia del cardinale Romeo| “Bisogna credere nell’uomo”

di

01 Gennaio 2013, 12:51

2 min di lettura

PALERMO – “Come già dissi al mio insediamento, ribadisco che ancora oggi sono vicino a quanti operano per il bene di Palermo, senza alcuna distinzione politica o ideologica. Palermo, il Signore ti custodica e ti conceda la pace”. Le parole del cardinale Paolo Romeo riecheggiano nell’atrio di Palazzo delle Aquile nella consueta Messa del primo gennaio, di fronte a decine di cittadini e autorità civili e militari venuti a salutare il nuovo anno insieme all’arcivescovo di Palermo.

Una celebrazione assai partecipata che ha visto la presenza, oltre che del sindaco Orlando e di una nutrita pattuglia di consiglieri e assessori, anche dei vertici delle forze dell’ordine e militari, del presidente della Provincia Giovanni Avanti, del presidente della Camera di commercio Roberto Helg e del Commissario dello Stato Carmelo Aronica.

E nella sua omelia, il cardinale Romeo ha voluto richiamare “chi regge le sorti del governo e dell’amministrazione della cosa pubblica e specie chi traccia linee culturali e può determinare evoluzioni sociali, a non ignorare la sfida antropologica di questo tempo”. Una riflessione tutta imperniata sul messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace, pace che secondo il prelato è ottenibile solo con il rispetto integrale della vita che è minacciato dall’aborto e della mancata tutela della “struttura natuale del matrimonio quale unione fra uomo e donna”. Un riferimento poi alle problematiche sociali e al discorso del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, prima di ribadire come questi “principi possono sembrare poco condivisibili o piuttosto impopolari specie nei tempi che viviamo”.

E infine un messaggio di pace per la città: “La nostra amministrazione comunale – ha detto Romeo – deve sapere bene operare perché Palermo si edifiche nella pace ed edifichi un futuro di pace, e dunque perché in tutte le sue componenti progredisca quel volto comunitario pronto a garantire la verità dell’uomo e della famiglia, il diritto alla vita e al lavoro”.

Una celebrazione a cui era presente anche Antonas Mockus, storico sindaco di Bogotà, capitale della Colombia. “Ci siamo conosciuti grazie all’allora segretario di Stato americano, Madeleine Albright – ha detto Orlando – e abbiamo sempre collaborato. Lui era sindaco quando Romeo era nunzio apostolico in Colombia, e fu proprio grazie al cardinale che venni a conoscenza di una città di quel Paese fondata da palermitani e per l’appunto ribattezza Palermo, dove c’è anche una grotta dedicata a Santa Rosalia, e con la quale ci siamo gemellati nel 1998”.

Al termine della celebrazione, si è svolto il tradizionale omaggio floreale dei Vigili del fuoco alla statua di Santa Rosalia posta in cima alla facciata del Palazzo di Città, fra la curiosità dei passanti e dei turisti.

 

Scarica il testo integrale

 

Pubblicato il

01 Gennaio 2013, 12:51

Condividi sui social