L’omicidio al Capo, clima d’omertà | Forse una lite dietro agli spari

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27 Agosto 2017, 12:02

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PALERMO – Sono proseguiti tutta la notte gli interrogatori di familiari e conoscenti di Andrea Cusimano, 30 anni, fruttivendolo ucciso ieri nel mercato del Capo a Palermo e del suo killer, Pietro Calogero Lo Presti, 23enne cugino del boss di Porta Nuova Tommaso Lo Presti, fermato dopo il delitto dai carabinieri. Né i familiari della vittima, né i parenti dell’omicida hanno collaborato con gli inquirenti. E un pesante clima di omertà regna nel rione nonostante al delitto, avvenuto in pieno giorno in una zona affollata di turisti e cittadini, abbiano assistito molte persone. I militari stanno cercando di ricostruire il movente del delitto: tutto sarebbe partito da una lite. Pare che fossero volate parole grosse tra il padre del killer e il fratello di Cusimano che con la vittima gestiva l’attività commerciale di rivendita di frutta nel mercato.

L’eco della discussione sarebbe arrivata a Pietro Calogero Lo Presti, che immediatamente avrebbe raggiunto Cusimano per “vendicare” il padre. Non è dunque chiaro se dietro al delitto ci siano fibrillazioni per il controllo del territorio da parte dei clan, viste le parentele dell’omicida, o “semplicemente” strascichi di una lite. Infine è ancora caccia al complice di Lo Presti, fuggito sulla Smart con cui aveva accompagnato l’omicida.

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(ANSA)

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27 Agosto 2017, 12:02

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