09 Marzo 2020, 20:13
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PALERMO – L’opposizione serra le file e spera nelle firme di altri sei consiglieri comunali per sfiduciare il sindaco Leoluca Orlando: è quel che occorre perché venga approvata la nuova mozione unitaria che porta diciotto firme e verrà discussa entro trenta giorni dalla sua presentazione. L’atto è arrivato al termine della seduta del consiglio comunale di oggi pomeriggio, come annunciano diversi esponenti dell’opposizione a Sala delle Lapidi. Così, anche se all’orizzonte non si intravede un cedimento della maggioranza, c’è un dato politico consistente: per la prima volta si assiste a un avanzamento compatto dell’opposizione. Che però dovrà essere pronta a un potenziale ritorno di quello che potrebbe rivelarsi un ‘boomerang’: se Orlando riuscisse a far respingere la mozione di sfiducia, potrebbe uscirne addirittura rafforzato.
La mozione di sfiducia a Leoluca Orlando è incentrata sulla questione delle “recenti vicende giudiziarie sui fenomeni di corruzione e mala gestio che si sarebbero perpetrati all’interno degli uffici comunali”, che secondo i firmatari “hanno evidenziato una chiara e diretta responsabilità politica del primo cittadino”. In primo luogo il documento si riferisce “all’indagine, al processo e alla sentenza di condanna sulle lottizzazioni abusive di via Miseno che ha riguardato, tra gli altri, due alti dirigenti/funzionari di stretta fiducia del sindaco (l’architetto Mario Li Castri e l’architetto Giuseppe Monteleone) e il progettista architetto Fabio Seminerio, molto attivo proprio sul territorio palermitano”. Una stoccata anche ad Emilio Arcuri, nei giorni scorsi vicinissimo alla nomina ad assessore all’Edilizia privata nella nuova giunta Orlando, a cui l’ex vice sindaco ha rinunciato proprio dopo l’operazione ‘Giano Bifronte’.
Sotto la lente dei diciotto consiglieri comunali anche “i dubbi che si annidano sul ‘nuovo’ Piano regolatore generale – si legge nella mozione – legati al misterioso e inaccettabile blocco dello stesso che doveva arrivare in consiglio comunale il febbraio 2017 come dichiarato dall’assessore all’urbanistica del Comune di Palermo, Giuseppe Gini”; nel testo si aggiunge che “in ulteriori sei diverse altre occasioni ufficiali ne è stata promessa una consegna, mai rispettata, e mai sono state fornite giustificazioni alle mancate consegne nonostante le reiterate richieste di spiegazioni”.
Nel mirino anche le dinamiche intorno al sistema tram di Palermo, il cui bando di gara per la progettazione fu approvato nel 2017 da Li Castri. I firmatari fra le file dell’opposizione fanno presente che, successivamente all’approvazione, “il sindaco ha nominato lo stesso architetto Li Castri, ancora facendo ricorso all’intuitum personae, quale presidente della commissione valutaria del concorso, nonostante lo stesso fosse in scadenza di incarico dirigenziale. Requisito essenziale – aggiungono – che doveva invece sussistere nel corso di tutta la durata del mandato di presidente della commissione, fino alla individuazione del vincitore, soprattutto in considerazione del fatto che dall’esito del concorso è scaturita la sottoscrizione di un incarico plurimilionario per la progettazione definitiva e la direzione dei lavori del sistema tram”.
L’opposizione esulta e ‘pesca’ nella maggioranza
“Finalmente si è trovata la condivisione con gli altri consiglieri comunali di opposizione sulla mozione che il Movimento 5 Stelle aveva già predisposto e proposto a fine novembre scorso – commentano i consiglieri comunali M5s –. Nel pomeriggio sono state raggiunte le firme necessarie per la presentazione formale dell’atto al presidente del Consiglio comunale. Con altri gruppi politici e singoli consiglieri comunali si è raggiunta la piena condivisione di un nuovo documento che tiene conto anche dei gravissimi fatti di corruzione che nei giorni scorsi hanno investito l’amministrazione comunale e due consiglieri di maggioranza a Palermo, dello scandalo dei cimiteri e della cattiva gestione dei rifiuti nel capoluogo siciliano”.
“Il gruppo di Forza Italia a Palazzo delle Aquile è stato parte attiva nella stesura della mozione di sfiducia al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che verrà presentata nelle prossime ore e che raccoglie le firme di tutti gli esponenti dei partiti di opposizione – scrivono in una nota i consiglieri Giulio Tantillo, Andrea Mineo, Roberta Cancilla e Fabrizio Ferrara. È arrivato, finalmente, il momento di discutere delle innumerevoli deficitarietà di questa amministrazione che in questi anni ha galleggiato senza dare alcuna risposta ai tanti problemi di una grande e complessa città come Palermo, dimostrando responsabilità politiche enormi che non si possono sottacere, relegandola a un degrado insostenibile e con essa i cittadini”.
Fabrizio Ferrandelli ribadisce come secondo +Europa “tutte le energie al momento debbano essere concentrate per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, e garantire il diritto alla salute dei palermitani con interventi atti a favorire il contenimento dei contatti e a tutelare il tessuto economico. È chiaro – aggiunge però – che, al superamento delle emergenze e quando la situazione sarà normalizzata, chiederemo l’immediata calendarizzazione in aula per affrontare tutti i nodi politici, nella consapevolezza che alla città serve girare pagina per riguardare con fiducia al futuro e ricostruire insieme la comunità”.
Il gruppo consiliare della Lega parla di “un documento composito, strutturato ed elaborato da tutta l’opposizione, nel quale viene presentato il conto della mala gestione del sindaco Orlando. Si parte dai problemi della corruzione, per arrivare ai tanti altri problemi che devastano la città come quello del cimitero, dell’anticipo di cassa e tanto altro. È un segnale importante – affermano i consiglieri del Carroccio Igor Gelarda, Marianna Caronia, Alessandro Anello ed Elio Ficarra -. Si va verso la fine dell’era Orlando. Facciamo appello a parte della maggioranza che possa prendere coscienza e comprendere che la sfiducia a Orlando è diventata assolutamente necessaria per Palermo e per i palermitani”.
“Visto il delicato momento che l’Italia e la nostra città stanno vivendo si è ritenuto opportuno rimandare il dibattito in aula con il sindaco sui gravissimi fatti giudiziari che stanno scuotendo l’amministrazione”, spiegano anche i consiglieri di Oso Giulia Argiroffi e Ugo Forello, che poi rilanciano: “Sembra delinearsi una vera e propria zona d’ombra, nella burocrazia comunale, di cui il primo cittadino non può che essere politicamente responsabile. I fatti contestati dalla magistratura oltretutto ruotano attorno a uomini di sua personale fiducia, a cui Orlando stesso ha conferito e poi confermato incarichi delicati nonostante fossero già in corso procedimenti penali che avrebbero dovuto far scattare l’allarme interno. Non si può far finta di nulla di fronte al fatto che sugli atti più delicati di questa sindacatura Orlando, Prg e tram, pesano dubbi pesanti come macigni, in una città dalla dignità martoriata che non può accettare alcun ulteriore dubbio”.
Inizialmente dato fra i firmatari della mozione, Claudio Volante di Diventerà Bellissima precisa di non essere il diciannovesimo consigliere a siglarla: “Mi spiace essere costretto a fare una smentita, tuttavia non ho finora firmato la mozione di sfiducia al sindaco Leoluca Orlando e per un motivo molto semplice: sono ancora in attesa di visionare il documento, sui contenuti del quale mi riservo di contribuire con modifiche o integrazioni”.
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