L’Udc bacchetta il resto del Terzo polo| Italiano: “Basta con le fughe in avanti”

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26 Novembre 2011, 16:01

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Acque agitate nel Terzo polo palermitano in vista delle prossime elezioni comunali. Come se non bastassero le fibrillazioni causate dalle spaccature interne al Pd, ancora indeciso su un sostegno a Rita Borsellino che significherebbe però la rottura dell’asse con Raffaele Lombardo, alcune dichiarazioni di esponenti terzopolisti hanno reso ancor più caotica una situazione di per sè già ingarbugliata.

L’Mpa cittadino, infatti, non solo ha annunciato la volontà di indire le primarie, contraddicendo la linea del governatore siciliano e del resto del Terzo polo, ma potrebbe anche presentare una seconda lista che faccia capo direttamente a Francesco Musotto, capogruppo degli autonomisti all’Ars, e ai consiglieri comunali Leonardo D’Arrigo e Mimmo Russo, a capo di una corrente minoritaria nel partito che da tempo soffrirebbe gli equilibri interni all’Mpa. Un annuncio che ha preso in contropiede gli alleati e che ha fatto il paio con l’ipotesi, ventilata dai vertici del Fli, di un possibile candidato che sia sostenuto anche dal Pdl. Troppo, per non creare più di un malumore e non provocare l’amareggiata reazione del solitamente silente Udc.

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“In un quadro politico di alleanze o future alleanze così variegato e scomposto – ha tuonato il capogruppo dei centristi a Sala delle Lapidi, Salvo Italiano – rischiamo che la gente, amareggiata e delusa dalla politica e dai politici, si allontani sempre più dalle istituzioni determinando nei fatti un disinnamoramento ulteriore verso le urne e le scadenze elettorali, e accrescendo ancor di più la fetta di cittadini che diserteranno il voto”. L’Udc palermitano rompe così un lungo silenzio, battendo i pugni sul tavolo per reagire ad esternazioni degli alleati che non sempre sembrano rispondere ad una linea politica chiara e netta. Secondo Italiano “occorre al più presto verificare la praticabilità della scelta di un candidato sindaco condiviso da tutte le forze politiche del Terzo polo, con eguale rispetto e dignità e senza fughe in avanti, che vogliano costituire un cartello elettorale che possa rappresentare una vera e reale discontinuità con il passato recente”.

Una bacchettata in piena regola agli alleati, accusati di parlare forse troppo, ma soprattutto un monito per il futuro: “”Ritengo – continua Italiano – che sulla scorta della futura alleanza il modello vada esportato, così come a Palermo, anche in tutta la Sicilia e perfino a Roma. Occorre dare ai cittadini e all’elettorato moderato certezze e programmi seri e concreti per il futuro di Palermo e della Sicilia, evitando fughe in avanti e prese di posizione che hanno il solo effetto di confondere le idee”. A buon intenditor, poche parole.

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26 Novembre 2011, 16:01

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