Ma chi è veramente nuovo?

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24 Giugno 2011, 16:25

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(R.P.) Abbiamo già detto la nostra sulle Forchette rotte. Rammentiamo il punto focale: la prima conseguenza della trasparenza è chiamarsi col proprio nome. Se davvero c’è qualcuno con una carica pubblica dietro un movimento che appare strutturato e fornito, avrebbe fatto meglio a presentarsi fin dall’inizio. Altrimenti si compie un’operazione di marketing che punta a mettere il cappello sull’indignazione popolare che è, per sua natura, libera, spontanea e poco incline alla gerarchia. Oltretutto, è un po’ strana la politica professionale che rompe e squassa. Al potere (anche l’opposizione lo è) spetterebbe la risposta, non soltanto la domanda.  Il momento della sintesi, non dell’antitesi.

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Non ci fanno nemmeno una buona figura i casti e puri che alzano il ditino per denunciare la macchinazione e la presunta assenza di genuinità altrui. Ed è una gara poco appassionante – tra macerie monumentali, per cui sarebbe urgente la solidarietà dei giusti, non le divisioni – per stabilire chi sia più originale, chi più immacolato, chi più innocente, partendo dal presupposto che la politica sia il male assoluto. La politica sbaglia se si traveste da antipolitica. Ma non è la strega da bruciare, è l’albero da raddrizzare. E poi con la strega tutti hanno trafficato e amoreggiato, perfino coloro che oggi indossano i panni del moralismo arcigno. Chi è veramente nuovo, rompa la prima forchetta.

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24 Giugno 2011, 16:25

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