Macalube, esplode un vulcanello | Muoiono due fratellini - Live Sicilia

Macalube, esplode un vulcanello | Muoiono due fratellini

L'avviso di pericolo (foto Scifo)

Esplosione sulla collinetta del parco naturale. La gita familiare si trasforma in tragedia: muoiono due fratellini di sette e dieci anni. Ordinata la chiusura della riserva. La cronaca della giornata. GUARDA IL VIDEO (di Alan David Scifo)

 

AGRIGENTO- Una vera e propria tragedia è accaduta questa mattina nella riserva delle Macalube ad Aragona, nell’agrigentino, dove sono morti due fratelli, Carmelo e Laura Mulone rispettivamente di 10 e 7 anni. Il fatto è accaduto intorno alle 11.30. Il padre Rosario Mulone, carabiniere di Aragona, aveva deciso di portare i figli alle Macalube per una passeggiata in occasione del compleanno del piccolo Carmelo. Il parco è un sistema di vulcanelli alimentati dal metano sotterraneo che fuoriesce da piccole “bocche” in superficie, saltuariamente però queste sacche di metano provocano delle esplosioni che raggiungono anche le decine di metri.

Un’eruzione esplosiva è avvenuta proprio oggi nel momento in cui si trovavano sul luogo i piccoli accompagnati dal padre. Descritto da due turisti tedeschi come una vera e propria onda di fango alta di 20 metri, questo “muro” è ricaduto al suolo travolgendo tutta la famiglia che ha provato a salvarsi correndo, ma inciampando sul suolo ripido, secondo quanto descritto dai turisti presenti sulla scena, turisti che sono riusciti a salvarsi solo correndo. I primi soccorritori hanno trovato il padre sepolto dal fango fino al busto, mentre non c’era traccia dei due bimbi. Dopo l’arrivo dei vigili del fuoco, delle ambulanze e delle forze dell’ordine, sono stati avvertiti tutti gli imprenditori edili del paese, questi sono arrivati con scavatori e ruspe per trovare i piccoli dispersi.

La notizia che nessuno voleva arriva intorno all’una quando viene trovato il corpo della ragazzina senza vita, soffocata dal fango e con le mani tese. Un tragico colpo per il padre che era rimasto sul posto in attesa di buone notizie. Il corpo del bambino verrà invece estratto soltanto in tarda sera, anch’esso senza vita. Un giorno di festa che si è trasformato in una tragedia per la famiglia Mulone e per tutta la comunità di Aragona, accorsa in massa. Una tragedia che forse poteva essere evitata in quanto, secondo le testimonianze di gente del luogo, già nei giorni scorsi la terra delle Macalube sembrava instabile e presentava delle crepe.

Starà alla magistratura indagare su presunte responsabilità, il parco è sotto tutela della Legambiente, che ad agosto aveva reso la zona non accessibile, ma a settembre aveva deciso di aprire la riserva ai turisti, dopo aver eseguito i controlli di routine.

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La diretta

20.22. “E’ con commozione profonda che mi unisco all’immenso dolore della famiglia del carabiniere Rosario Mulone, colpita oggi da una terribile perdita. Un immenso dolore che nessuna spiegazione, nessuna parola, potrà lenire”. Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sula tragedia avvenuta nell’agrigentino. “Il Comandante Generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli – aggiunge Alfano – si è recato sul posto, per dare il conforto, l’assistenza, la vicinanza che la grande famiglia dell’Arma sa dare”.

19.31. “Non è il momento delle polemiche e della ricerca forzosa di colpevoli a tutti i costi”: così il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, risponde alla decisione del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, di chiudere la riserva di Macalube di Aragona (Ag), in capo a Legambiente Sicilia fin dal 1996, e dove oggi l’esplosione di vulcanelli di fango ha provocato la morte di due bambini. Crocetta ha inoltre stabilito di istituire una commissione d’inchiesta per verificare la presenza di misure di sicurezza. Per Cogliati Dezza ”il problema vero riguarda il governo regionale della Sicilia, prima di Crocetta, con una progressiva riduzione di risorse per le riserve siciliane”. Ci sono inoltre ”difficoltà a fare previsioni in quella particolare riserva: è come se andando in montagna si volesse prevedere la caduta di massi da una parete di roccia. Non sono fattori prevedibili”. Per il presidente di Legambiente bisogna inoltre considerare che “il territorio è lì da sempre e che la popolazione ha convissuto con il fenomeno prima che esistesse la riserva. Il problema – rileva – non è tanto negli strumenti tecnici, importanti ma che da soli non rappresentano una soluzione, ma nella preparazione della popolazione ad affrontare il rischio”.

18.37. Recuperato il cadavere del fratellino.

18.14. “Non si è mai verificato nulla di paragonabile”. Lo dice il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, davanti alla collinetta dove si è verificata l’eruzione che ha inghiottito una bimba di 7 anni, mentre il fratellino di 9 è disperso. La terra rimossa, zolle color antracite, occupa lo spazio di un campo di calcio. “Ad agosto scorso – spiega il prefetto – si erano verificati dei movimenti che avevano convinto i tecnici che gestiscono la riserva delle Maccalube di bloccare gli ingressi e le visite. Poi la situazione si era normalizzata e il divieto era stato rimosso”. “Altre volte – conclude Diomede – si erano verificate piccole esplosioni, ma nulla che potesse far presagire tutto questo”.

17.40. Ad agosto la riserva era stata chiusa precauzionalmente, lo dice l’operatrice di Legambiente Claudia Casa. Poi, d’accordo con gli esperti in materia, il parco è stato riaperto. Negli ultimi tempi non c’era stato nessun segnale che potesse far pensare a un’eruzione del genere.

17.11. Il padre e la madre della bambina di sette anni rimasta uccisa nell’esplosione della collina dei vulcanelli nella riserva di Aragona, hanno lasciato la collina della tragedia e stanno andando a bordo di un’ambulanza nella camera mortuaria del’ospedale di Agrigento dove si trova la piccola vittima. La famiglia è originaria di Aragona. Il padre è carabiniere a Joppolo Giancaxio.

17.02. Si continua a scavare per cercare il piccolo disperso.

16.28. La Regione ha stabilito di istituire una commissione d’inchiesta sulla gestione della riserva di Macalube di Aragona (Ag) in capo a Legambiente Sicilia fin dal 1996. “Gli ispettori dovranno verificare la presenza di misure di sicurezza”, dice all’ANSA il governatore Rosario Crocetta. Gli incarichi saranno affidati lunedì prossimo.

16.18. Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha ordinato alla Protezione civile e al dipartimento Ambiente della Regione di sospendere immediatamente gli accessi nella riserva Macalube di Aragona (Ag), dove l’esplosione della collina dei vulcanelli ha ucciso una bimba di 7 anni mentre il fratello di 9 risulta disperso.

15.55. I vulcanelli si trovavano in cima alla collina, aggiunge il direttore della riserva di Macalube, l’esplosione ha provocato quello che viene definito “il ribaltamento”: la collina in sostanza è collassata su se stessa, creando un’area fangosa con un diametro di alcune centinaia di metri. Al momento dell’esplosione il genitore con i due figli si trovava proprio sulla collina, mentre altri turisti erano più lontani.

15.32. La massa di fango e argilla che ha sommerso un padre con i suoi due bambini, la figlia più piccola di 7 anni è morta e il fratello di 9 risulta disperso, è stata provocata dal ribaltamento dell’intera collina dei vulcanelli. A spiegarlo all’ANSA è Mimmo Fontana, responsabile di Lagambiente Sicilia e direttore della riserva Macalube di Aragona (Ag).

14.58. “Non avevamo registrato un preallarme di alcun tipo, mezz’ora prima i nostri operatori erano sulla collina dei vulcanelli e tutto era normale. All’improvviso poi è accaduta la tragedia”. E’ quanto riferisce all’ANSA Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente, e direttore della riserva Macalube di Aragona (AG), dove l’esplosione di un vulcanello ha sommerso di fango un padre con i suoi due figli che si trovavano in gita; la bimba di 7 anni è morta, il fratello risulta disperso.

14.43. Un’esplosione improvvisa, una colonna di fango che zampilla e schizza come se una bomba fosse caduta sul terreno, il terrore e le grida dei turisti. E’ questa la scena avvenuta verso le 12.30 nella riserva naturale di Macalube d’Aragona dove un cosiddetto ”vulcanello freddo” è improvvisamente esploso eruttando gas e fango e coinvolgendo una famiglia di Joppolo Giancaxio: una bambina è morta, il fratello è disperso mentre il padre, un carabiniere, è salvo e partecipa alle ricerche insieme a carabinieri polizia,protezione civile. L’esplosione sarebbe avvenuta in una zona in cui è consentito il passaggio delle persone senza alcuna precauzione. Per le ricerche sono utilizzati anche cani soccorritori. Le forze dell’ordine stanno cercando di capire se vi siano altre persone disperse anche controllando le targhe delle auto che sono posteggiate nel parcheggio di accesso alla riserva.

14.30. La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sull’esplosione di un vulcanello nella riserva Maccalube ad Aragona-Caldare, in cui è morta una bambina, sommersa dal fango. Sul posto, per coordinare le indagini, è presente il sostituto procuratore Carlo Cinque.

14.22. Emergono altri particolari. Il padre era immerso fino al collo nel fango, quando è stato salvato. Alcuni testimoni hanno parlato di “un muro di fango che si è improvvisamente alzato”. L’allarme è stato dato da un turista tedesco.

14.02. Alle ricerche partecipano il sindaco di Aragona Salvatore Parello e il padre del bambino scomparso, e della bimba morta, che è un appuntato dei carabinieri di Joppolo Giancaxio. Nella riserva, a 4 km dal centro abitato di Aragona e a 15 da Agrigento, vi sono pozze di fango argilloso che sobbollono e a volte avvengono eruzioni di grossa entità a causa del metano presente nel sottosuolo con espulsione di fango caldo, gas e acqua. La riserva è gestita da Legambiente.

13.54. Aveva 7 anni la bambina trovata morta, mentre il fratellino disperso ha 9 anni. La famiglia era in gita per il compleanno del piccolo.

13.34. E’ stato recuperato il cadavere di una bambina investita dall’esplosione, secondo un’agenzia ANSA. Il fratello risulta ancora disperso. Ne danno notizia i soccorritori.

 13.21. Un bambino è stato recuperato. E’ intervenuto l’elisoccorso.


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