Maccarrone freddato con 5 colpi| Polizia passa al setaccio ogni pista

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15 Novembre 2014, 07:01

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ADRANO. Le indagini restano serratissime. E, soprattutto, aperte a qualsiasi pista e qualsiasi risvolto. L’efferata uccisione di Maurizio Maccarrone è da annoverare tra i delitti quantomeno anomali. Il 43enne adranita non ha, infatti, precedenti che possano ricondurlo a legami con la criminalità organizzata. E’ vero che è parente, cugino per essere esatti, di quel Pietro Maccarrone rimasto implicato nell’inchiesta “Terra Bruciata” (dove rimase coinvolto il clan Scalisi). Ma agli inquirenti non risultano frequentazioni tra i due. Qualche piccolo precedente per fatti legati al gioco d’azzardo e nulla più nel passato di Maurizio Maccarrone. Da tutti indicato come persona perbene e gran lavoratore.

Eppure, quella ai suoi danni è stata una vera e propria esecuzione di stampo mafioso. Il sicario, o i sicari, lo hanno atteso con pazienza sotto casa: in via Antonino Cassarà. Lo hanno freddato proprio mentre aveva preso in mano le chiavi della sua station wagon. Ucciso con cinque colpi esplosi da una pistola calibro 7.65: due lo hanno raggiunto alla testa, gli altri tre al torace ed alla schiena. Il primo dei cinque proiettili sarebbe stato sparato a distanza. Ed allora, le indagini: come detto, si seguono tutte le piste. Nulla viene lasciato al caso. Per tutta la giornata di ieri sono stati interrogati i familiari, gli amici ed i conoscenti dell’uomo. Come sempre accade in questi casi si prova a ricostruire gli ultimi giorni della vittima alla ricerca di un indizio, un fatto, un appiglio che possa dare la svolta all’inchiesta.

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Le indagini sono condotte dalla polizia del commissariato adranita e della Questura e coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Sturiale.

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15 Novembre 2014, 07:01

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