08 Settembre 2022, 10:13
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CALTAGIRONE – Due giorni prima del blitz Agorà Gianfranco La Rocca, figlio del padrino deceduto di Caltagirone Ciccio, sarebbe stato avvertito da un assistente di polizia penitenziaria. Angelo Allegra è ora finito in manette con l’accusa di favoreggiamento personale e rivelazione di segreti d’ufficio con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra calatina.
Il Ros ha intercettato una conversazione il 14 giugno scorso tra La Rocca jr e l’indagato mentre quest’ultimo raccontava dell’imminente operazione, la sera dopo, che avrebbe coinvolto almeno 50 persone in provincia di Catania. La Rocca, considerato l’erede del padre nella reggenza della famiglia di Caltagirone, ha infatti tenuto una serie di comportamenti per cercare di evitare di essere arrestato. E infatti il Ros lo ha “localizzato’ solo quattro giorni dopo l’esecuzione dell’ordinanza del gip.
Allegra e Gianfranco La Rocca avrebbero avuto diversi contatti e appuntamenti. “È stato possibile constatare – evidenziano gli inquirenti – la “piena disponibilità e l’asservimento” dell’assistente di polizia penitenziaria nei confronti del boss. E in alcune occasione avrebbe fatto da “intermediario” con persone che La Rocca doveva “incontrare” ma per paura di possibili conseguenze giudiziaria “evitava” di vedere “personalmente”.
L’ordinanza Agorà ha decapitato l’organigramma dei clan Santapaola-Ercolano, Nardo e La Rocca. In particolare nel territorio di Caltagirone è stata documentata l’infiltrazione mafiosa all’interno delle istituzioni per appalti e affidamenti. La Rocca sarebbe riuscito, attraverso persone di fiducia e imprenditori collusi, ad avere il controllo di alcuni bandi modellati ad hoc.
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08 Settembre 2022, 10:13