CATANIA – Due assoluzioni piene e due parziali, con relativo sconto di pena, e un’ulteriore riduzione di pena per un quinto imputato. È il verdetto della Corte d’appello di Catania al processo Camaleonte, sui diversi gruppi del clan Cappello di Catania.
Per due imputati, contestualmente al proscioglimento, è stata anche ordinata l’immediata scarcerazione. Liberi, Giuseppe La Greca e Alfio Strano. La seconda sezione penale della Corte, presieduta da Maria Paola Cosentino, ha assolto La Greca e Antonino Gianluca Stuppia per non aver commesso il fatto.
Il nuovo verdetto
In primo grado le condanne erano state pesantissime. A La Greca erano stati inflitti 21 anni 8 mesi, a Stuppia 20 anni. Strano viene scarcerato per effetto della riduzione di pena, da 30 anni a 6 anni 3 mesi e 28 mila euro di multa. La Greca era assistito dal legale Serena Spoto; Stuppia da Anna Belfiore; Strano da Vito Di Stefano e Angela Giachino..
Per Salvatore Pecora è caduta l’accusa principale e la pena per lui è scesa da 17 anni e 6 mesi a 3 anni 8 mesi e 900 euro di multa, con modifica anche della pena accessoria della interdizione in perpetuo dai pubblici uffici a un’interdizione per 5 anni. Era difeso da Alfonso Abate.
Le sanzioni “accessorie”
Revocata per Pecora l’interdizione legale e la sospensione della potestà genitoriale. Pena ridotta, per l’esclusione della recidiva, per Alfredo Ferrera – difeso da Angela Giachino -: da 18 anni scende a 12 anni 6 mesi di reclusione.
La Corte infine ha sospeso i termini di custodia cautelare proprio per Ferrera, per il periodo necessario al deposito delle motivazioni della sentenza.
L’inchiesta Camaleonte
Le indagini hanno interessato tre gruppi dalla cosca Cappello: quello legato allo storico capomafia Salvatore Cappello, quella dei cosiddetti “Carateddi” e il gruppo di Monte Po.
Il processo, scaturito da un’attività investigativa svolta dalla squadra mobile catanese, si è animato anche con l’esame di alcuni co-imputati con rito abbreviato. Ma a rafforzare l’impianto accusatorio sono arrivate anche le rivelazioni dei collaboratori di giustizia. Sta di fatto che per due imputati, La Greca e Stuppia, di fatto le accuse sono cadute in appello. Bisognerà attendere, come detto, le motivazioni della sentenza per comprendere come sia andata.