Catania

Mafia, aste e droga tra Paternò, Siracusa e Teramo: 17 misure cautelari

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15 Aprile 2024, 06:43

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CATANIA – È stata ribattezzata “Operazione Athena” ed è stata eseguita tra le province di Catania, Siracusa e Teramo. Oltre 300 i carabinieri del comando provinciale di Catania impegnati. Il gip del Tribunale di Catania ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 17 persone. Le accuse sono, a vario titolo, associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti con l’aggravante del metodo mafioso e corruzione.

La denuncia di un imprenditore

L’indagine è coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e condotta dai carabinieri della compagnia di Paternò. È partita dalla denuncia di un imprenditore locale, minacciato da alcuni mafiosi per farlo ritirare dalla vendita all’asta di un lotto di terreni.

I Morabito-Rapisarda

Emersi nell’attività investigativa, oltre alle dinamiche criminali e gli elementi di vertice del gruppo “Morabito-Rapisarda” (riconducibile al clan catanese “Laudani”), operativo sul territorio di Paternò, anche gli appetiti dell’organizzazione nel controllo sistematico delle aste giudiziarie di immobili, situati nelle province di Catania e Siracusa.

Emblematico il modus operandi, che avrebbe previsto l’intervento “fisico” di sodali durante le procedure di vendita, per allontanare anche con la violenza i partecipanti, garantendo ai “clienti” del clan l’acquisto o il rientro in possesso del bene.  

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Gli Assinnata

Le aste andate a “buon fine” avrebbero garantito alla consorteria consistenti guadagni, condivisi anche con il gruppo “Assinata” (articolazione della famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola-Ercolano”), a comprova di un patto di “coabitazione”.

Il legale di Siracusa

Coinvolto in una delle “aste pilotate” anche un avvocato siracusano. In qualità di delegato alla vendita, nel corso di una procedura esecutiva giudiziaria, avrebbe favorito l’aggiudicazione di un appartamento al figlio del soggetto che si era rivolto all’associazione mafiosa.

La droga

Tra le attività illecite dei “Morabito-Rapisarda”, anche il traffico e lo spaccio al dettaglio di stupefacenti. Nel corso delle investigazioni, quali riscontro, sono stati infatti sequestrati complessivamente circa 71 chili di sostanza stupefacente tra marijuana e cocaina. Arrestate 8 persone in flagranza di reato.

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15 Aprile 2024, 06:43

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