Cronaca

Mafia e scommesse |Stangata per i fratelli Placenti

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26 Giugno 2020, 16:36

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CATANIA – In alcuni casi le condanne hanno superato anche le richieste dei pm. Il gup Stefano Montoneri ha letto, stamattina, il verdetto del processo – stralcio abbreviato – dell’inchiesta Revolution Bet che ha fotografato le implicazioni e i collegamenti tra mafia e gioco d’azzardo. Il volto ‘delle scommesse’ di Cosa nostra catanese sarebbero i tre fratelli Carmelo, Vincenzo e Gabriele Placenti del gruppo di Lineri (frazione di Misterbianco) del clan Santapaola-Ercolano. Il giudice ha condannato Carmelo a 20 anni di reclusione, 18 anni VIncenzo e 16 anni Gabriele; a quest’ultimo una multa di 217 mila euro.

Il cugino dei Placenti

Una vera stangata quella che è arrivata al termine dell’udienza preliminare dove i pm Marco Bisogni e Giuseppe Sturiale hanno riassunto le indagini di Guardia di Finanza e Carabinieri di Catania confluite in un’inchiesta che – quando è scattata -ha avuto una risonanza nazionale. E non solo. I Placenti sono anche i cugini di Carmelo Santapaola, ex vicesindaco del comune di Misterbianco e arrestato nella retata, che sta affrontando il processo ordinario. I faldoni di questa inchiesta sono finiti anche nella relazione del Viminale che ha portato allo scioglimento del comune per mafia. 

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Mafia e scommesse

Torniamo a mafia e scommesse. I Placenti avrebbero potuto mutare il dna del crimine, da militare a economico-finanziario, anche grazie ad alcuni imprenditori del settore, prima Fabio Lanzame (ormai battezzato il pentito delle scommesse) e poi Riccardo Tamiro, condannato a 8 anni e 31 mila euro di multa. Un quadro accusatorio, formato da intercettazioni, indagini economiche molto complesse, riscontri agli input arrivati dai collaboratori di giustizia, che racconta di un mondo grigio dove Cosa nostra avrebbe trovato spazio per investire fondi neri e farli crescere a livello esponenziale. Le scommesse on line avrebbero rappresentato l’ultima frontiera per arricchire le casse di Cosa nostra. 

Le condanne

Il gup ha condannato Filippo Bonaccorso a 10 anni, Daniele Cittadino a 6 anni e 100 mila euro di multa, Carmelo Placenti a 20 anni di reclusione, Gabriele Giuseppe Placenti a 16 anni di reclusione e 217 mila euro di multa, Vincenzo Placenti a 18 anni, Andrea Tamiro a 1 anno e 4 mesi, Riccardo Tamiro a 8 anni e 31 mila euro di multa. Inoltre il giudice ha assolto Marco Arturo Valerio Carrabino e Giovanni Conte perché il “fatto – di cui sono accusati – non costituisce reato”. Carmelo Placenti e Cittadino, infine, sono stati assolti da alcuni capi d’inputazione. Il gup ha disposto la confisca di quanto sequestrato, tra cui la squadra di Calcio del Misterbianco. 

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26 Giugno 2020, 16:36

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