Mafia, massoneria e favori| Fermi convalidati, tutti in carcere

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03 Agosto 2019, 15:41

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PALERMO – Tutti convalidati i fermi del blitz contro la famiglia mafiosa di Licata. La ricostruzione della Dda di Palermo, dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Agrigento hanno retto al primo vaglio del giudice per le indagini preliminare che ha applicato agli indagati la custodia cautelare in carcere.

A cominciare da Giovanni Lauria, 79 anni, soprannominato “il professore”, già condannato per mafia e punto di riferimento di Giuseppe Falsone, quando quest’ultimo era il capo della mafia dell’intera provincia agrigentina.

Custodia cautelare in carcere anche per il figlio Vito Lauria, 49 anni, Angelo Lauria, 45 anni, Giacomo Casa, di 44, Giovanni Mugnos, di 53, e il funzionario regionale Lucio Lutri, 50 anni (il fermo di Lutri è stato convalidato dal Gip di Palermo, per gli altri la decisione è stata presa a Palermo). Era già detenuto Raimondo Semprevivo.

Le indagini del Ros hanno svelato da un lato la crescita criminale del gruppo licatese e dall’altro un intreccio fra mafia e massoneria per ottenere favori. Su questo capitolo le indagini sono ancora alla fase iniziale.

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03 Agosto 2019, 15:41

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