CATANIA – Due condanne e un’assoluzione. Pena di 8 anni e 4 mesi per Raffaele Giudice. Condanna a 2 anni e 8 mila euro di multa per Vincenzo Grasso. Assoluzione, invece, per Roberto Salerno. Con rito abbreviato e dinanzi al Gup del Tribunale etneo, Carla Aurora Valenti, ci sono stati i primi pronunciamenti scaturiti dell’operazione “Fenice”.
L’operazione Fenice
Indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, aveva portato all’arresto di 16 persone, con una trentina di indagati e che aveva visto in campo carabinieri e Guardia di finanza.
Episodi di mafia verificatisi tra il 2018 e il 2022. Nel perimetro di territorio compreso tra Vittoria e il Ragusano, Siracusa, Lentini e Francofonte e Catania.
Nello specifico, Il Gup ha ritenuto Giudice colpevole per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Con la sua ditta di autotrasporti avrebbe concorso – sebbene non risultasse ufficialmente affiliato – all’associazione mafiosa.
Secondo la tesi portata avanti dall’accusa nel corso del processo, il vertice dell’organizzazione sarebbe Emanuele Greco. In questo modo Greco avrebbe rafforzato la sua posizione commerciale sua e agevolando l’associazione mafiosa.
Contestato a Giudice anche il reato di “sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti energetici”. Grasso è stato condannato in primo grado per la detenzione, cessione e porto di armi clandestine. Assoluzione piena, per non avere commesso, per Salerno, che era considerato tra i collaboratori dell’organizzazione mafiosa, per le zone di Scicli e Modica.
Per la cronaca è a Ragusa che si celebra, al contempo, il processo secondo il rito ordinario.