07 Luglio 2021, 05:27
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CATANIA – Il nome del vice brigadiere della Guardia di Finanza Mauro Massari nell’avviso di conclusione indagini dell’inchiesta Sipario non c’è. L’ormai ex vice presidente della sesta Circoscrizione del comune di Catania (carica sospesa dalla prefettura dopo l’arresto di marzo scorso, ndr) è accusato di avere “stretto un patto elettorale” con Orazio Buda, ritenuto esponente di spicco del clan Cappello-Carateddi, che lo avrebbe sostenuto nelle elezioni amministrative del 2018 a Catania in cui con oltre 965 preferenze risultò eletto nella Circoscrizione dei rioni Librino, San Giorgio, San Giuseppe La Rena, Zia Lisa e Villaggio Sant’Agata. La posizione dell’indagato, difeso dall’avvocato Giuseppe Marletta e al momento ai domiciliari, infatti è stata stralciata. Nel capo d’imputazione è evidenziato che si procede separatamente. E da quanto risulta a LiveSicilia Massari ha avanzato proposta di patteggiamento.
Il cuore pulsante dell’inchiesta condotta dal Gico delle fiamme gialle etnee e coordinata dalla pm Tiziana Laudani è la figura di Orazio Buda, cugino del boss ergastolano Orazio Privitera. Per la Procura avrebbe “reimpiegato in diverse attività commerciali i capitali illeciti del clan Cappello Bonaccorsi” di cui farebbe parte (almeno dal 2012). Quindi bar e locali che sarebbero stati foraggiati con i soldi della cosca. E da qui l’accusa di diverse intestazioni fittizie. Nello tsunami giudiziario sono finiti infatti anche alcuni familiari. Ma nelle decine di capi d’imputazione ci sono anche diversi episodi di estorsioni, di cui è rimasto vittima anche il pittore Rosario Ribaudo che sarebbe stato costretto – “sfruttando la notorietà della sua caratura criminale – scrivono gli inquirenti – a consegnargli almeno 20 opere di pittura in legno. Per dovere di cronaca, va ricordato che il Tribunale del Riesame nei confronti di Orazio Buda aveva fatto cadere l’accusa di mafia. Nel “circo” magico di Buda ci sarebbero stati anche pubblici ufficiali (come i vigili urbani per cui si procede separatamente) pronti a fare favori “illeciti”.
I nomi degli indagati. Orazio Buda, Alessio Santo Buda, Alberto Buda, Alison Buda, Carmelo Buda, Irena Businskiene, Carlino Francesco, Monica Caruso, Giuseppe Castorina, Claudio Michael Castorina, Vincenza Coco, Alfio Drago, Fabio Famà, Venere Fiamingo, Pietro Benedetto Sebastiano Fisichella, Sebastiano Gangi, Rosario Germino, Monica Gregorio, Maurizio La Rosa, Filippo Mammazza, Rosario Marletta, Orazio Nicotra, Cristian Papa, Salvatore Peci, Angela Privitera, Antonino Salvatore Puglisi, Fortunata Toscano, Antonino Vita.
Nella lista degli indagati mancano alcuni nomi. E da fonti di LiveSicilia risulta che per alcune posizioni, a seguito di quanto deciso dal Gip in fase di ordinanza e dal Riesame, la Procura abbia presentato richiesta di archiviazione.
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07 Luglio 2021, 05:27