PALERMO – Quando il presidente della commissione Bilancio Vincenzo Vincenzo Vinciullo lancia l’appello ai deputati la linea verso l’ennesimo rinvio è già tracciata: “L’aula sia responsabile, approvi il rendiconto e l’assestamento di bilancio. I siciliani ci guardano. Chi è assente non può condizionare la nostra vita e il nostro lavoro”. Parole che fanno il paio con gli appelli lanciati dal presidente di Sala d’Ercole, Giovanni Ardizzone, ma che cadono nel vuoto dal momento che al primo punto all’ordine del giorno la richiesta di verifica del numero legale spazza via ogni speranza: maggioranza assente e distratta, aula sospesa e lavori rinviati alle 16.
A fare saltare il banco però non sono i documenti contabili, ma le modifiche al regolamento di Sala d’Ercole che stanno particolarmente a cuore ad Ardizzone. Il nodo centrale, oltre all’abolizione del voto segreto osteggiata da gran parte dell’aula, riguarda la riduzione dei componenti delle commissioni in base al taglio dei deputati che dalla prossima legislatura scenderanno da 90 a 70. E’ il primo articolo del ddl ed è su questo passaggio che l’opposizione chiede la verifica dei presenti mette a segno il punto.
A nulla vale anche la mano tesa del capogruppo del Partito dei siciliani, Roberto Di Mauro, che garantisce la presenza dei suoi “solo per l’approvazione degli atti economici”. L’aula prosegue con la trattazione delle modifiche al regolamento e con la verifica dei presenti chiesta dall’opposizione si chiudono i giochi ancora una volta. Gli ostacoli messi sulla strada delle modifiche al regolamento finiscono per colpire il rendiconto e l’assestamento di bilancio, che finiscono ancora una volta incagliati nelle secche dell’Ars dove risuonano le parole pronunciate qualche giorno fa da Ardizzone: “Siamo ostaggio degli assenti”.
