Maltrattamenti, abusi e stalking| Violenze sessuali in aumento

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29 Gennaio 2017, 13:30

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PALERMO – Colpite nel fisico, nel cuore e nella mente. Spesso chiedono aiuto soltanto dopo diversi anni di soprusi e minacce, ma mai troppo tardi per ricominciare a sperare in una vita migliore. Sono le donne che si rivolgono al centro “Armonia”, il servizio di cura dell’Asp che si occupa dei traumi derivanti da abusi sessuali e maltrattamenti. Dal 2008, anno in cui il servizio è stato istituito, il numero delle donne che si sono rivolte al centro è progressivamente aumentato.

“Registriamo un incremento del venti per cento all’anno – spiega la responsabile del centro, la dottoressa Maria Luisa Benincasa – segno che le vittime denunciano più frequentemente e che l’attività di sensibilizzazione funziona. Oltre alla consulenza telefonica che può avvenire anche anonimamente, noi ci occupiamo dell’assistenza di donne che ci vengono segnalate dalle forze dell’ordine, dall’autorità giudiziaria, da consultori o da associazioni anti violenza. Il dato più preoccupante che emerge è quello che riguarda le violenze sessuali: nell’ultimo anno abbiamo seguito 150 donne che hanno subito abusi e tra queste ci sono anche sei vittime di tratta”.

Chi chiede aiuto lo fa spesso indirettamente. Ha paura, teme di essere giudicato, è terrorizzato da eventuali ritorsioni da parte di ex mariti, ex fidanzati, padri. L’aggressore o colui che ha abusato della donna diventa un incubo, una persona che riesce a condizionare la vita della vittima al punto da isolarla e farla chiudere in se stessa. E denunciare diventa una scelta sempre più complessa. “Chi arriva da noi – prosegue la dottoressa – lo fa dopo aver manifestato varie difficoltà nella gestione della vita quotidiana. Spesso il campanello d’allarme nelle vittime di violenza sessuale scatta quando sorgono seri problemi nella sfera intima. A quel punto vengono a galla contesti preoccupanti, storie che le donne hanno tentato di rimuovere, ma che hanno lasciato un segno profondo, incancellabile. E’ il caso di chi ha subito le violenze durante l’infanzia e denuncia dopo vent’anni. A volte nemmeno le famiglie di origine sono al corrente di quanto accaduto in passato e la testimonianza della vittima risulta incerta e frammentata”.

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E, se nella maggior parte dei casi la necessità di denunciare arriva dopo molto tempo, c’è anche chi non si rende conto di essere finita in trappola. “Le vittime di tratta – sottolinea la responsabile del centro Armonia – sono spesso non consapevoli di essere state ingannate e plagiate. Si tratta frequentemente di ragazze minorenni, quasi sempre in stato di gravidanza. Il giro di minacce, presunti fidanzati e ritorsioni da cui non riescono più uscire è talmente subdolo da impedire loro di reagire. Cerchiamo di curare queste ragazze anzitutto per permettere loro di avere la consapevolezza di quello che è accaduto e riavere fiducia in se stesse. Ci occupiamo inoltre del cosiddetto “accompagnamento giudiziario”, ovvero il supporto psicologico per condurle ad una testimonianza diretta e concreta in caso di processi”.

Dieci, durante il 2015, i casi di stalking di cui il centro “Armonia” si è occupato. Spesso infatti il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima non rappresenta un deterrente e chi finisce nel mirino si sente in una gabbia da cui sembra impossibile uscire. “Proprio per questo è importante curare la vittima – spiega Maria Luisa Benincasa – la nostra paziente-tipo è una donna che ha un disturbo post traumatico importante, che tende anche a giustificare chi ha trasformato la sua vita in un incubo. Bisogna valutare il livello di dipendenza, il tipo di relazione con l’ex compagno, l’isolamento che spesso lo stalker riesce a creare. In questi casi è molto frequente che il possesso venga scambiato per amore, che i maltrattamenti non vengano riconosciuti come tali”.

Il numero verde del centro, 800397363, è gratuito ed è a disposizione dalle 8 alle 13, dal lunedì al venerdì. “I servizi ci sono, noi abbiamo a disposizione una rete di professionisti pronti ad un’assistenza a 360 gradi. Notiamo che la forza ed il coraggio, in questo ambito, non sono più un tabù: a volte sono pure i vicini di casa delle vittime a denunciare e a segnalare presunti maltrattamenti. E’ possibile chiedere consulenze e consulti in forma anonima. Invitiamo le vittime a fermarsi a riflettere, a denunciare, perché ne va della loro vita”.

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29 Gennaio 2017, 13:30

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