26 Aprile 2013, 09:33
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CATANIA – Marco Castro, 25 anni, non ce l’ha fatta: il suo cuore ha smesso di battere intorno alle 8.30, alle 5 di questa mattina ha avuto un peggioramento. E’ morto nella sala rianimazione del Civico di Palermo. Le sue condizioni erano apparse disperate già martedì pomeriggio quando è stato trasportato in elisoccorso al Cannizzaro di Catania dopo che il cugino, Antonino Marino, a causa di una lite, gli ha buttato addosso un secchio pieno di benzina e gli ha dato fuoco. Al suo capezzale i familiari e la fidanzata, sconvolti dall’accaduto. La città di Paternò e tutti gli amici si stringono nel dolore e nel cordoglio per la perdita di un giovane “pieno di vita”.
Antonino Marino, 36 anni, è piantonato in ospedale dai carabinieri. Mercoledì mattina il procuratore capo Giovanni Salvi e l’aggiunto Marisa Scavo, che coordina le indagini dei militari, aveva disposto l’arresto per tentato omicidio, ora la sua posizione, visto che Castro è morto, si è aggravata. I magistrati, appresa la notizia del decesso, hanno disposto il cambio di imputazione contestando l’omicidio volontario aggravato. La modifica dell’accusa avverrà oggi davanti al Gip di Catania, durante l’udienza di convalida dell’arresto.
Il procuratore aggiunto Marisa Scavo ha chiesto ai magistrati di Palermo di disporre solo un’ispezione cadaverica e di acquisire dal Civico la cartella clinica. Una procedura che precede il nulla osta della procura palermitana per il seppellimento del cadavere. Il corpo potrebbe essere restituito ai familiari già domani. Se così fosse I funerali potrebbero tenersi già all’inizio della prossima settimana, probabilmente nella parrocchia Spirito Santo di Paternò. Si attende una chiesa gremita da centinaia di persone: amici e parenti che vorranno dare l’estremo abbraccio e saluto a Marco.
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26 Aprile 2013, 09:33