Maxi furto nel suo negozio d’arte| Il titolare: “Vado via da Ballarò”

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23 Ottobre 2015, 06:20

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PALERMO – Ha amato Ballarò per tredici anni, ma adesso vuole prenderne le distanze. Ha vissuto gioie e dolori nella zona a pochi metri dalla chiesa di casa Professa, dove regnano la storia e l’arte di Palermo, ma allo stesso tempo, e paradossalmente, il degrado e l’illegalità. Un binomio con il quale diventa sempre più difficile convivere, specie per chi vuole fare impresa. Spirito di sacrificio ed investimenti finanziari sembrano non bastare. E quando alla crisi economica si aggiunge un maxi furto che danneggia la propria attività, la delusione e la voglia di mollare prendono il sopravvento.

Luigi Arini, titolare del negozio “Domus Artis”, dice di volere fuggire da via Nino Basile: i ladri sono riusciti ad entrare nel suo locale nella notte tra martedì e mercoledì ed hanno rubato opere d’arte per quasi cinquemila euro. “Un danno economico enorme per chi, come me, vive di artigianato e produce oggetti di nicchia in ceroplastica, corallo e argento – racconta a LiveSicilia -. Si tratta di lavori unici, ricercati, che mai per fortuna, erano stati presi di mira dai ladri. Sono distrutto da quello che è successo, ogni oggetto creato a mano richiede tempo e denaro. La mia è un’attività a conduzione familiare che va avanti con molti sacrifici e non voglio aspettare che un episodio simile si verifichi: voglio andare via da qui”.

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Ieri mattina, al momento dell’apertura, Arini e i suoi familiari hanno trovato le porte della bottega d’arte spalancate. Il locale era a soqquadro, ogni angolo era stato passato al setaccio. “Non credevo ai miei occhi – dice – e tuttora sono sotto choc. Ho chiamato subito i carabinieri ed ho fatto un primo bilancio di ciò che mancava. Nelle ultime ore mi sono reso conto che in tutto sono stati portati via sette quadri realizzati con il corallo, ma anche due presepi fatti a mano che avrei dovuto inserire nel campionario dei prodotti da vendere in occasione delle prossime festività natalizie. Inoltre – aggiunge Arini – hanno rubato un Bambin Gesù ed un capezzale dal valore di seicento euro”.

Insomma, chi è entrato in azione nell’officina d’arte che si trova nel cuore del centro storico è fuggito con un bottino di quasi cinquemila euro. “Ma ha portato via anche il mio entusiasmo  – aggiunge Arini – e la mia speranza. Sono qui da tredici anni, adesso dico basta. Avevo scelto questa zona perché amo il centro storico, amo i suoi colori, la presenza continua dei turisti. Ma ultimamente i problemi hanno superato di gran lunga l’ottimismo con cui ho tentato di andare avanti. Ci vuole tanta forza, bisogna accettare molti disagi, ma adesso io non ce la faccio. Mi sento in alto mare. Nelle ultime settimane – sottolinea – la presenza di poliziotti e carabinieri è stata maggiore e mi aveva un po’ confortato. Nonostante ciò, nel mio negozio sono riusciti a rubare di tutto, ad aprire una porta blindata, a scappare indisturbati. Chiedere più controlli? A questo punto non so più a quanto possano servire”.

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23 Ottobre 2015, 06:20

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