Megafono, nella lista pezzi di Pd |In corsa per Vullo e Zappalà

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18 Settembre 2017, 17:42

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CATANIA –  In attesa della composizione definitiva, sembra sarà la lista con più democratici, pur non essendo quella del Pd. Questo almeno alle falde dell’Etna dove il Megafono sembra candiderà numerosi esponenti democratici, due dei quali pescato direttamente dai democratici. Il movimento del presidente della Regione, Rosario Crocetta, a Catania si prepara alla corsa per le regionali puntando su alcuni esponenti del Pd e del senato cittadino eletti con il Partito democratico. Si tratterebbe di Gianfranco Vullo, deputato regionale uscente e di Lanfranco Zappalà, tra i più longevi consiglieri comunali. A loro si dovrebbe aggiungersi il figlio di un altro fedelissimo di Enzo Bianco, Carmelo Sofia: Nico Sofia, ex assessore lombardiano del comune di Misterbianco, quanco sindaca era Ninella Caruso.

Ma anche altri dovrebbero aggiungersi alla lista che annovera, tra i big, lo stesso Rosario Crocetta e il suo coordinatore, Giuseppe Caudo. Lo stesso che, qualche giorno fa, in una nota per la stampa ha evidenziato come, nonostante le critiche al vetriolo e le prese di distanza, magari non ufficiali, dalla gestione della regione in questi cinque anni, il Megafono sia parte del centrosinistra. E anche una parte significativa.

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“Il segretario nazionale del Partito Democratico Matteo Renzi vuole con sé Crocetta – ha scritto. Invece, molti di quelli che hanno condiviso la sua esperienza di governo si sono allontanati o hanno preso altrimenti le distanze. Anche e soprattutto fra le file del Pd. Questo è il dato politico che viene fuori in questi ultimi giorni dalle cronache siciliane e nazionali. E’ un fatto, inoppugnabile, diretto e senza appelli, che suona come una conferma delle facce da ricordare nella nostra martoriata terra e di quelle da dimenticare. Chi dirige il Partito ha, con atti concreti, mostrato di legittimare l’azione di Rosario Crocetta, che, malgrado tanti “smemorati dell’ultima ora”, ha rappresentato una svolta positiva per una terra tradita spesso dai suoi figli. E da politici senza memoria e senza dignità politica”. Una considerazione che, alla luce dei nomi in lista, sembra abbiano fatto anche altri.

 

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18 Settembre 2017, 17:42

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