02 Aprile 2015, 06:13
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PALERMO – Alza il tiro. E di parecchio. L’architetto Giuseppe Tuzzolino, che da alcuni mesi collabora con i magistrati di mezza Sicilia, tira in ballo politici, magistrati e superburocrati regionali. Parla degli intrecci fra la mafia e la massoneria. E sostiene di avere notizie su Matteo Messina Denaro. E così c’è un gran viavai al Palazzo di giustizia di Palermo. Il suo nome finì coinvolto in un’inchiesta giudiziaria nel 2013. Tuzzolino era al centro del malaffare che ruotava attorno al rilascio di una sfilza di concessioni edilizie nel comune di Palma di Montechiaro. Dopo il carcere, l’architetto trentacinquenne patteggiò una condanna e iniziò a parlare con i pubblici ministeri agrigentini.
I suoi racconti, però, hanno finito per sconfinare dalla città dei templi ed è stato necessario attivare i magistrati della Direzione distrettuale antimafia palermitana che si occupano delle indagini sulle cosche di Palermo, Trapani e Agrigento. Ma pure dai pm di Caltanissetta competenti quando si tratta di indagare su vicende che riguardano i colleghi palermitani. Il nodo della questione è la credibilità di Tuzzolino. In tanti ritengono “fantasiose” le sue dichiarazioni. C’è, però, chi ritiene di dovere andare avanti per non lasciare nulla al caso. Fra questi il procuratore aggiunto Teresa Principato che coordina la caccia al super latitante di Castelvetrano.
La vicenda Tuzzolino è stata oggetto di confronto anche nelle recenti riunioni della Dda. E’ proprio sul padrino trapanese che l’architetto ha fornito le ultime indicazioni. Dice di averlo visto alcuni anni fa seduto al tavolo di un ristorante di Castelevetrano. Tuzzolino saprebbe dei contatti fra Messina Denaro e la massoneria. Circostanza non nuova, per la verità. Indica in un palazzo nel centro di Trapani il cuore di una importante loggia di cui ha indicato il simbolo. Un simbolo che è stato trovato anche nella memoria del telefonino di uno dei Guttadauro, parenti di Messina Denaro e arrestati per mafia. Sul capitolo massoneria ha fatto i cognomi di alcuni pezzi grossi della burocrazia siciliana e persino di alcuni magistrati palermitani, raccontando di un vorticoso intreccio di rapporti illeciti.
Un groviglio di interessi, favori e intrighi di potere. Chi è davvero Tuzzolino e sono attendibili i suoi racconti? Fino a quando le sue dichiarazioni si sono concentrate su realtà locali agrigentine è stato accertato che l’architetto ha detto la verità. La sua credibilità, però, ha vacillato quando è diventato un fiume in piena. Si è pure beccato una denuncia per calunnia che ha in mano il procuratore aggiunto Maurizio Scalia con tanto di registrazione che farebbe emergere il suo intento di utilizzare le sue dichiarazioni per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Solo che adesso non si parla più di sassolini. Più si va avanti e più Tuzzolino alza il tiro. E in Procura c’è chi, anche se solo in parte, lo prende sul serio e chiede di mantenere il massimo riserbo sulle sue dichiarazioni.
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02 Aprile 2015, 06:13