Cronaca

Miccichè: “Felice, ma che tristezza la passerella di Conte e Di Maio”

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17 Dicembre 2020, 15:16

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PALERMO – Botta e risposta tra il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e il vice ministro per le Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, sulla liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo che erano bloccati da 107 giorni in Libia. Ad accendere la miccia un post del presidente dell’Ars: “Provo un’infinita felicità nei confronti delle famiglie dei pescatori di Mazara del Vallo liberati dopo oltre 100 giorni di prigionia in Libia, ma provo al contempo una grandissima tristezza nel vedere cosa stanno facendo questi due personaggi, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, che non c’entrano assolutamente niente con la liberazione”, scrive Miccichè.

Il presidente dell’Ars poi rincara la dose: “Che Di Maio fosse una barzelletta lo sapevamo già, non avevamo dubbi, ma non immaginavo Conte. Dopo la figura di m… mondiale che hanno fatto, per cui ci ha riso dietro tutto il mondo, come fanno a non vergognarsi? Si vanno a fare la passerella dopo oltre tre mesi dal sequestro dei pescatori. Questi qua vivono di demagogia e pensano di prendere in giro il mondo. Spero sinceramente, per il bene dell’Italia, che l’accordo prevede che Di Maio resti in Libia per dimostrare che noi italiani siamo coraggiosi, altrimenti è una cosa così ridicola”.

A Miccichè ha risposto Cancelleri: “Le dichiarazioni del presidente dell’Ars sono vergognose e mettono in imbarazzo i siciliani e il governo che in queste ore è ancora in Libia per concludere l’operazione che ha portato a casa i nostri pescatori – ha replicato -. Chiedere scusa mi sembra il minimo perché certe frasi non sono giustificabili nemmeno se ironiche. Vergogna”.

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“Anziché gioire ed esultare per l’attesissima liberazione dei pescatori di Mazara, il presidente dell’Ars Miccichè si è prodotto in un assurdo attacco a Conte e a Di Maio, cui avrebbe dovuto solo dire grazie, come siciliano, e soprattutto , come rappresentante delle istituzioni. Il minimo che dovrebbe fare, oltre che vergognarsi profondamente,  è chiedere scusa, non solo ai diretti interessati, ma a tutti gli italiani e ai siciliani in particolare”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars.

“Il massimo rappresentante di un’importante istituzione come l’Ars – concludono i deputati  – farebbe bene, ogni tanto, a dismettere la casacca politica di appartenenza e a operare imparzialmente, come il ruolo gli impone, cosa spessissimo lontana anni luce dagli atteggiamenti tenuti da lui”.

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17 Dicembre 2020, 15:16

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