17 Febbraio 2022, 20:03
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PALERMO – La nomina dei vertici dell’Autorità portuale di Sicilia orientale mette ancora una volta Gianfranco Miccichè e Nello Musumeci su sponde opposte. Il presidente dell’Ars, bella veste di coordinatore regionale di Forza Italia, attacca il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e l’asse che si è creato con il governatore siciliano per la nomina di Francesco Di Sarcina.
“Consideriamo un grave precedente politico, da parte del ministro, la scelta del presidente dell’Autorità Portuale di Catania-Augusta senza la consueta condivisione da parte di tutti i gruppi parlamentari e, segnatamente, senza aver prima consultato Forza Italia, che fa parte della maggioranza di governo, e senza aver tenuto conto poi delle giuste rimostranze del gruppo che gli ha chiesto di rivedere la sua scelta”, è l’affondo di Miccichè.
Nuovo attacco, poi, a Musumeci, competitor di Miccichè per Palazzo d’Orleans: “Altrettanto grave appare il concerto che il presidente della Regione ha dato per una nomina in cui la Sicilia viene relegata a innocua e irrilevante provincia dell’impero al punto di mandare da noi un dirigente che bisognava spostare per lasciare libero un posto a La Spezia”. Secondo Miccichè “questa vicenda segna un vulnus di affidabilità nei rapporti fra Forza Italia e il ministero delle Infrastrutture una pagina triste e grigia per la presidenza della Regione Siciliana che non ha colto il valore di questa battaglia”.
S.C.
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17 Febbraio 2022, 20:03