Mineo, Renzi e i ragazzi autistici | Polemica per l’offesa alla disabilità

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14 Giugno 2014, 16:28

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Non si sa che cosa colpisca davvero di più. Se la ‘battuta’ del senatore siciliano, Corradino Mineo. O la risata che si scatena un attimo dopo. O lo sguardo imbarazzato di Pippo Civati al suo fianco. Il giornalista approdato in politica scandisce con estrema chiarezza: “Perché Matteo, ho cercato di spiegare ai Renziani, è (pausa) è (pausa) come un ragazzino autistico, che lo vorresti proteggere, perché molte cose non le sa”. Un affondo politico che diventa un insulto, personale e generale  a chi sta lottando. La figlia di Davide Faraone, massimo rappresentante di Renzi in Sicilia,  per esempio, soffre a causa dell’autismo. E lo stesso Faraone ci racconta con un altro scritto la sua esperienza di padre, alle prese con la disabilità della sua bambina. Un’offesa. Perché la frase di Mineo coinvolge i militi ignoti di una lotta silenziosa ed eroica contro l’autismo, contro il male che inghiotte gli esseri umani quando sono bambini, quando sono più fragili, prendendo tutto e lasciando in cambio una luminosa e lontana bellezza.

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Non a caso la bellezza è l’epicentro della replica di Matteo Renzi: “Ha offeso milioni di famiglie che soffrono e che vivono la bellezza della loro situazione familiare. Non è giusto per rispetto di chi vive una situazione di sofferenza e di bellezza”. Ed è appropriato l’accostamento reiterato tra sofferenza e bellezza. Tra il dolore e il suo riscatto. Tra qualcosa che punge proprio nel punto più vivo del cuore, per lasciare sgorgare una forza ignota. Le facce di tanti bambini e dei loro genitori – Palermo ospita ogni anno una manifestazione importante – sono lì a testimoniare un confine a difesa di un bene invalicabile. Che nemmeno le barzellette pensate male e raccontate peggio possono sporcare.

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14 Giugno 2014, 16:28

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