23 Aprile 2014, 10:24
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PALERMO – La prossima stagione balneare, a Palermo, resta appesa a un filo. Il Comune, infatti, ha scritto a una decina dei 18 gestori di lidi e ristoranti entro i 150 metri dalla costa che secondo il dirigente del Suap Paolo Basile, in mancanza del Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm), non hanno diritto ad aprire i battenti. Missive che hanno ribadito quanto già anticipato a più riprese dagli organi di informazione: per quest’anno niente autorizzazioni. Una vicenda scoppiata alcune settimane fa e che ha avuto come conseguenza anche il divieto di montaggio delle cabine lungo la spiaggia di Mondello che, secondo l’interpretazione del Suap, avrebbero bisogno di una regolare concessione edilizia (pagando tanto di oneri).
Insomma, per il Suap non è possibile montare una sola cabina senza che il Pudm sia approvato dal consiglio comunale e, in ultima istanza, dalla Regione. Peccato che questo iter richieda tempi lunghi che mal si conciliano con la necessità di vendere le locazioni stagionali delle cabine prima che cominci la stagione estiva. Il Comune, quindi, ha scritto alle attività interessate tra cui l’immobiliare Italobelga, l’hotel La Torre e lo stabilimento La Marsa (agli altri la comunicazione arriverà a breve) per ufficializzare il diniego di qualsiasi autorizzazione, in barba alle proteste delle associazioni di categoria.
Intanto oggi potrebbe arrivare qualche novità. La Quarta commissione dell’Ars, infatti, ha convocato lo stesso Paolo Basile per un confronto con l’amministrazione regionale e l’individuazione di una soluzione transitoria che salvi stagione e affari dei privati. Difficile prevedere l’esito dell’audizione anche perché Gaetano Gullo, dirigente regionale del dipartimento Ambiente, nel corso di una prima riunione ha già fatto sapere di non condividere l’interpretazione giuridica di Palazzo delle Aquile. Insomma, si profila uno scontro istituzionale sul filo del diritto tra la Regione, pronta a emanare una circolare interpretativa per negare la necessità di riscuotere gli oneri per le cabine, e il Comune di Palermo, che si fa forte di sentenze del Tar, del Consiglio di Stato e della Cassazione che, ovviamente, dal punto di vista giuridico pesano ben più di una circolare regionale.
Intanto qualche lido ha già cominciato a montare le strutture e a Mondello gli operai sono al lavoro sulle cabine, ma in questo caso si rischiano multe salate da parte della Polizia municipale, mentre l’assessorato alla Pianificazione del territorio del capoluogo ha rilasciato un parere contrario a quello di Basile, rimettendo tutto nelle mani del Segretario generale. E a complicare le cose c’è anche la mancanza della Vas (la Valutazione ambientale strategica rilasciata dalla Regione) per il Pudm di Palermo.
Tanto per avere un’idea delle dimensioni del fenomeno, si deve considerare che su 123 comuni costieri siciliani, dal 2005 (data di istituzione dei Pudm) a oggi solo un Comune si è visto approvare il piano, ovvero San Vito Lo Capo. Un’altra settantina aspettano ancora che la Regione dia loro il via libera definitivo avendo rilasciato (secondo quanto riferito in commissione Ars) praticamente una sola valutazione in quasi sei anni. Insomma, Sala delle Lapidi difficilmente potrebbe approvare il Pudm senza la Vas e comunque il tutto andrebbe poi alla Regione con i suoi tempi non certo celeri. Un danno non piccolo, se si considera che a Palermo il settore conta circa mille addetti più l’indotto. Piazza Pretoria potrebbe comunque tentare il tour de force, visto che il Pudm potrà adesso sbarcare in consiglio comunale una volta terminata la pubblicazione, sperando che il via libera senza Vas basti agli uffici di via Ugo La Malfa. “La delibera è stata inviata al consiglio il 16 aprile scorso”, dice l’assessore Tullio Giuffrè.
“Noi denunciamo il grande ritardo dell’amministrazione nel portare in consiglio comunale il Pudm, sapendo quanto sia necessario al fine del rilascio delle concessioni, andava certamente portato in Aula in tempo – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia – in ogni caso affronteremo il problema entro metà maggio, potremmo approvare una norma transitoria che consenta agli uffici di dare il via libera. Ma se questo non dovesse avvenire, potrebbero esserci problemi con gravi ripercussioni sul turismo: i dati ci dicono che i flussi sono in aumento e noi rischiamo di farci trovar impreparati e la colpa è della maggioranza”. “Mi auguro che la maggioranza – dice Rosario Filoramo del Pd – abbia un sussulto, approvando la nostra mozione per dare certezze a tutti i palermitani affinché la prossima estate si svolga una regolare stagione balneare. Spiagge libere e attrezzate da una parte e lidi gestiti dall’altra dovranno essere una reale alternativa per le scelte dei palermitani”. “Va trovata una soluzione – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – che garantisca in tempi rapidi il regolare svolgimento della stagione balneare, ritengo che una interpretazione univoca che valga per Palermo e tutti i comuni costieri non possa che arrivare dall’assessorato regionale. Il consiglio comunale farà di tutto per dare esito il prima possibile”.
“Mi auguro che al più presto si trovi una soluzione per non pregiudicare la stagione balneare della nostra città- dice il presidente della Seconda commissione Paolo Caracausi – ad oggi il Pudm non è stato inviato al consiglio e non siamo in condizione di potere deliberare entro l’avvio della stagione. Ritengo sia assurdo alle porte dell’estate non permettere alle attività produttive della città di potere offrire i servizi legati alla balneazione ai cittadini palermitani, ma sopratutto ai numerosi turisti che si accingono a visitare la nostra città”.
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23 Aprile 2014, 10:24