PALERMO – “I lavori per la realizzazione del waterfront del porto di Palermo sono in fase di realizzazione: il primo lotto si dovrebbe concludere a maggio, il secondo con un ulteriore anno di lavori”. Lo dice Pasqualino Monti, presidente dell’autorità di sistema del mare di Sicilia occidentale, a margine del tour nei porti italiani con il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi.
“Qualche ritardo ma avanti coi lavori”
“Siamo in linea con le dinamiche contrattuali, ma abbiamo avuto qualche ritardo con le forniture dell’acciaio. Purtroppo, le acciaierie nel nostro continente soffrono e ci sono stati ritardi nelle consegne. Abbiamo messo in campo un lavoro importante, nonostante al contempo lì ci sia in fase di realizzazione un’altra opera del Comune come l’anello ferroviario: abbiamo trovato un equilibrio per riuscire ad andare avanti”, conclude Monti.
Germanà: “Grande lavoro di Monti”
“Il molo trapezoidale di Palermo e le opere portuali sono l’esempio di come la Lega al governo abbia tenuto a cuore lo sviluppo di Palermo e della Sicilia – dice Nino Germanà, commissario regionale della Lega in Sicilia -. Il lavoro che ha fatto Pasqualino Monti, nell’ambito dell’incarico conferitogli dal ministero delle Infrastrutture, va continuato con lo stesso impegno”.
Germanà poi prosegue: “Oggi ho accompagnato il vice ministro del Mit Edoardo Rixi al Porto di Palermo per vedere da vicino le opere che stanno ridisegnando il waterfront che presto verrà consegnato alla Città di ed alla fruizione turistica. Con il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon e il vice ministro siamo stati al forum ‘Milano-Palermo, Genio Mediterraneo’, un evento di grande importanza che rafforza il legame tra due città che spingono nella direzione di una connessione produttivo sempre più forte, rafforzata presto dal ponte sullo Stretto – aggiunge -. Come Lega abbiamo voluto dare concretezza ad un impegno serio dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale che include i porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani, Porto Empedocle, Licata, Gela e Sciacca”.
Secondo Germanà “è una grande soddisfazione sapere che oltre 40 miliardi di euro sono stati messi a terra in Sicilia per grandi opere, che oltre a quelle portuali, comprendono l’alta capacità ferroviaria, la rete stradale ed autostradale e gli interventi nelle infrastrutture idriche”.