Cronaca

Addio a Enzo Buffa, campione di dolcezza

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20 Novembre 2021, 15:28

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Enzo Buffa era bello come una sala da pranzo luminosa, riscaldata e fornita in un giorno d’inverno. Come una tavolata familiare a Natale. Lo incontravi con l’animo incupito per mille vere o presunte ragioni. Sorrideva e ti comunicava un senso di pace. Ma la sua pace non era resa e il suo sorriso non era esibizione. Era un ‘uomo interiore’, dal corpo sofferente e dallo spirito non piagato. Tutta Palermo, nell’ora della sua morte, lo piange. Perfino la città degli artisti, che sono dolcissimi ma permalosi, si ritrova unita ai piedi del palcoscenico doloroso che ha visto la narrazione di una fine.

Era uno dei gentiluomini di ‘Lasciare libero lo scarrozzo’ che qualcuno, a torto, considera un gruppo minore. Invece quell’umorismo sempre sul filo dell’ironia, mai volgare, ha una natura letteraria. Come Enzo che era anche uno che sapeva scrivere e che mostrava la sua poesia dall’oblò di uno sguardo indulgente. Era un uomo consapevole del suo valore e non aveva bisogno di sbandierarlo. Giusto così: certe sale accoglienti possono aprirsi soltanto per chi le merita. Ed era, Enzo, una persona generosa, un uomo di fede.

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Ha scritto Alessandro Amato, che ha sempre le parole giuste: “Enzo Buffa, l’ultimo messaggio due giorni fa. Qualche settimana prima, mi avevi telefonato per dirmi che dovevi sottoporti ad un delicato intervento per provare a sconfiggere il male bastardo col quale combattevi. Mi avevi detto: ‘Ale, sappi che sono tranquillo, se l’operazione non va bene sono certo che andrò in un posto migliore’. Questa mattina la notizia della tua morte. Ciao, amico mio”. E’ una delle tante voci che stanno benedicendo un passaggio umano significativo. Che quel posto migliore esista è una speranza. Che alcuni rendano già questo posto migliore è un’esperienza. Addio Enzo, campione di dolcezza.

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20 Novembre 2021, 15:28

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