28 Settembre 2013, 16:24
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PALERMO – Circa 1.500 persone. C’è chi dice di più, c’è chi dice di meno, come sempre succede in queste occasioni, ma la verità è che la manifestazione di protesta contro l’installazione del Muos di Niscemi è stata pacifica, vivace solo nei toni e partecipata, ma non troppo. La tappa palermitana della protesta, e a dirlo è stato anche qualcuno degli attivisti, avrebbe dovuto riscuotere molto più successo, essendo nel capoluogo. “Colpa delle troppe bandiere di partito – ha detto Francesco Terranova del movimento No Muos Sicilia – un fallimento che la causa che portiamo avanti non meritava”. Un unico filo conduttore per tutta la giornata: i cori contro il governatore Crocetta.
E al concentramento a Piazza Castelnuovo, in effetti, c’erano circa 500 persone. Tra queste, tantissime le “bandiere di partito”, che poi in realtà erano anche di sindacati e associazioni. Sel, Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Cobas, Cgil, associazioni studentesche, Legambiente, No Tav, Emergency, anche quelle della Pace. Le bandiere erano tantissime, comprese naturalmente quelle ‘No Muos’, ma tante non sono piaciute. Eppure anche molti esponenti di partito hanno speso parole a sostegno della causa. Dal Partito democratico al Movimento 5 Stelle, tanti parlamentari, tanti politici, oggi erano presenti alla manifestazione. Anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che, però, è stato contestato ancora prima che il corteo partisse. “Orlando via di qua – urlavano in coro gli attivisti -, cos’hai fatto tu per questa città?”.
Ma il sindaco di Palermo si è subito difeso: “La nostra presenza – ha scritto in una nota congiunta con il presidente del Consiglio comunale Totò Orlando e i componenti della giunta – è stata una naturale conseguenza della scelta politica che ha fatto questa amministrazione, che ha espresso in modo chiaro la contrarietà a qualsiasi atto che vada nella direzione opposta della pace e del dialogo tra i popoli”. E proprio di pace ha parlato l’ex avversario di Orlando, ora deputato regionale del Pd, Fabrizio Ferrandelli. “Dobbiamo batterci – ha detto nel corso della manifestazione – affinché la Sicilia non si trasformi in un avamposto militare. La nostra isola, in un momento di tensioni nell’area del mediterraneo, deve ritornare ad essere un ponte di dialogo per un mare di pace”. I toni, però (e soltanto quelli), non sono stati proprio pacifici.
Tantissimi i cori contro il presidente della Regione Rosario Crocetta, accusato di essere “al servizio” del presidente degli Usa Barack Obama, tantissimi gli striscioni e i cori che recitavano “Yankee ho home”. Americani a casa. Sì perché ormai la lotta contro il Muos non è più soltanto una questione di tutela della salute degli abitanti di Niscemi, ma è diventata una vera e propria battaglia per la pace e contro la guerra. Tanto che, arrivati ai cancelli di Palazzo dei Normanni, i manifestanti hanno visto srotolare sopra le loro teste uno striscione lungo venti metri che riportava le prime parole dell’articolo 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra. No Muos”. Solo che la parola ‘Italia’ era sbarrata con una croce, e al suo posto, accanto e scritto in rosso, c’era scritto ‘la Sicilia’. A sbandierare (letteralmente) il grosso lenzuolo si potevano vedere i deputati del Movimento 5 Stelle Giorgio Ciaccio, Claudia La Rocca e Giampiero Trizzino, ideatori in teoria e anche in pratica. Tra la folla, invece, il ‘collega’ grillino Francesco Cappello, che guardando i manifestanti ha detto: “Questa è vera democrazia, questa è la vera partecipazione popolare”.
Nonostante il grosso dispiego di mezzi blindati e forze dell’ordine in tenuta antisommossa praticamente in ogni angolo della città battuto dai manifestanti, insomma, neanche l’ombra dei temuti black block. “Qui ci sono soltanto cittadini che ripudiano la mafia, la violenza e la guerra”, hanno urlato gli attivisti arrivati a destinazione davanti ai due Palazzi del potere siciliano. Hanno aspettato pazientemente che i dieci occupanti da ieri pomeriggio chiusi a Sala d’Ercole potessero uscire “senza ripercussioni” e poi, tra applausi, cori e abbracci, sono tornati a casa. Prossimo appuntamento Roma, il 19 ottobre, dove ci sarà la manifestazione nazionale.
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20.01 I dieci attivisti No Muos che da ieri pomeriggio occupano Sala D’Ercole sono appena usciti da Palazzo dei Normanni. Ad accoglierei, tra urla, cori e applausi, i manifestanti che aspettavano a piazza Indipendenza.
19.44 La nota del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presente al corteo insieme con il presidente del Consiglio comunale, Totò Orlando, e diversi componenti della giunta: “La nostra presenza – ha detto il sindaco – è una naturale conseguenza della scelta politica operata dall’amministrazione e dal Consiglio comunale che hanno espresso in modo chiaro la contrarietà a qualsiasi atto contrario alla naturale vocazione di Palermo e della Sicilia quali luoghi di pace e dialogo fra i popoli”. Per Orlando “questa scelta ha un valore ancora maggiore nel giorno in cui abbiamo presentato alla città il progetto ed il dossier di candidatura a Capitale Europea della Cultura, che si fonda proprio sul tema dei diritti e della pace”. Il presidente Salvatore Orlando ha sottolineato “l’importanza di una presenza istituzionale che va oltre la scelta individuale, per dimostrare che l’impegno per la pace e per il disarmo è una scelta politica forte che ispira tutta la nostra azione di Amministratori pubblici”. Alla manifestazione hanno preso parte anche molti consiglieri comunali di diverse forze politiche.
19.39 Un gruppo di una decina di manifestanti è appena entrato all’Assemblea regionale, dall’ingresso turistico, per “liberare” gli attivisti chiusi a Sala d’Ercole.
19.22 “Vogliamo andare di persona a Sala d’Ercole a riprendere gli attivisti che hanno occupato – spiega un manifestante – perché non sappiamo cosa potrebbe succedere una volta che i nostri compagni usciranno da lì. Abbiamo paura di ripercussioni”. Il presidio sotto l’Assemblea regionale, intanto, resta dov’è.
19.06 I manifestanti urlano: “Non ci sono black block ma solo cittadini che ripudiano la mafia e la violenza”. Adesso minacciano di salire a Sala d’Ercole per ‘riprendersi’ gli attivisti che occupano da ieri. “Continueranno a manifestare – dicono – fino al 19 ottobre”, giorno della manifestazione a Roma.
18.51 I manifestanti si trovano tra Palazzo d’Orleans, sede della Regione, e l’ingresso secondario di Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale. In segno di ‘sfida’ alcuni manifestanti si sono fermati a una distanza di meno di un metro dagli agenti che presidiano il Palazzo, scandendo slogan contro il governatore della Sicilia Rosario Crocetta e al grido ‘assedio’.
18.40 Scandendo lo slogan “Urla forte contro il Muos che paura non ne hai dalla Val Di Susa all’isola non ci fermeremo mai” e ancora ‘Stiamo arrivando, occupiamo subito’, il corteo dei No Muos, con circa 1.500 persone, è arrivato a piazza Indipendenza. La zona è presidiata dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Cinque blindati proteggono il portone del Palazzo.
18.31 I deputati del Movimento 5 Stelle Giorgio Ciaccio, Claudia La Rocca e Giampiero Trizzino hanno srotolato uno striscione di venti metri che recita : “L’Italia ripudia la guerra (‘Italia’ è sbarrato e accanto, in rosso, è scritto ‘la Sicilia’), No muos.
18.19 Il corteo di manifestanti si è fermato un’altra volta, stavolta danti la sede dell’Assemblea regionale siciliana, circondata dalle forze dell’ordine. Guardando il palazzo occupato da ieri da alcuni attivisti No Muos un coro urla “occupare non è un reato”. Manca poco e i manifestanti arriveranno davanti la sede della presidenza della Regione. “Questa è l’ennesima iniziativa del no muos – dice il deputato dei 5 Stelle Francesco Cappello, in corteo anche lui -, l’ennesima riuscita per partecipazione. Questa si chiama democrazia, questa è la volontà del popolo”.
18.04 I manifestanti, giunti all’incrocio tra via Roma e corso Vittorio Emanuele, si sono fermati e hanno acceso dei fumogeni.
17.42 Sergio Lima, della segreteria regionale di Sel: “Altro che tensione e black block. Qualcuno ha parlato di giornata dell’ira, ma qui c’è solo amore per la propria terra. Regione sia a fianco di questo popolo che non vuole più un’isola militarizzata”.
17.34 Da Niscemi sono arrivati cinque pullman per partecipare alla mobilitazione e dire no agli impianti. “I nostri figli non sono cavie di nessuno – dice Concetta Gualato presidente del Comitato delle mamme No Muos di Niscemi- non possiamo aspettare altri 20 anni per capire se il Muos puo’ essere la causa di malattie per loro. Da anni siamo gia’ cavie degli Usa per la presenza delle 46 antenne, Niscemi e’ un paese malato la maggior parte delle donne ha problemi di tiroide, i nostri bambini si ammalano di leucemia e c’e’ un elevata percentuale di sterilita’. Noi continueremo a lottare come possiamo”.
17.18 I manifestanti, che stanno sfilando lungo l’asse del Cassaro diretti a Palazzo D’Orleans, sventolano bandiere arcobaleno e quelle con scritto No Muos, urlando “Yankee go home, Americani a casa”.
17.15 In piazza c’è anche una delegazione di attivisti del movimento No Tav della Val Di Susa.
17.08 Il corteo è appena arrivato di fronte al Teatro Massimo. Alla partenza alcuni manifestanti, appena visto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, hanno urlato: “Orlando, via da questa piazza, cosa stai facendo tu per questa città?”.
16.58 Lungo il serpentone che sta attraversando Palermo si ascoltano cori contro il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il governatore siciliano, Rosario Crocetta. Il movimento No Muos critica Crocetta per aver revocato la sospensione dell’autorizzazione al proseguimento dei lavori del Muos.
16.41 Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Pd: “Dobbiamo batterci affinché la Sicilia non si trasformi in un avamposto militare. La nostra isola, in un momento di tensioni nell’area del mediterraneo, deve ritornare ad essere un ponte di dialogo per un mare di pace”.
16.30 Il corteo sta percorrendo via Ruggero Settimo, una delle strade principali del centro di Palermo. In testa uno striscione con scritto “No al Muos, No alla guerra, assediamo i palazzi del Potere”. L’atmosfera è tranquilla, ma la polizia resta molto vigile. Circa 1.500 i partecipanti.
Ha preso via, da piazza Castelnuovo, a Palermo, la grande manifestazione No Muos. La piazza davanti al teatro Politeama è piena di manifestanti, che sventolano bandiere contro l’installazione dell’impianto radio della Marina Usa a Niscemi. Si intravedono diverse bandiere dei Cobas, e quelle di qualche partito (Sel e Rifondazione comunista in testa). Tra la folla anche qualche deputato regionale, e qualche politico: quasi tutto il gruppo dei 5 Stelle, e Fabrizio Ferrandelli, del Partito democratico. Ma ci sono anche Antonio Ingroia e Fabio Granata.
“Siamo qui oggi per assediare il palazzo di Crocetta perché la politica ha assediato la nostra sughereta a Niscemi”, urla un manifestante al microfono. Attorno alla piazza forze dell’ordine, ambulanze e gazebo di pronto soccorso. Il corteo si dirige verso un blindatissimo palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Di fronte, alcuni attivisti occupano da ieri sera Sala d’Ercole a Palazzo dei Normanni. Hanno passato la notte lì, alcuni deputati del Movimento 5 Stelle hanno anche fatto la spesa per loro, e adesso aspettano il corteo.
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28 Settembre 2013, 16:24