Politica

Musumeci, dimissioni vicine: l’opposizione si organizza

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15 Aprile 2022, 16:42

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PALERMO- Centrodestra in crisi, ipotesi dimissioni sempre più concreta. Il piano b di Nello Musumeci potrebbe ben presto diventare un piano a. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’ufficializzazione della corsa di Cascio che fa il paio con le dichiarazioni si stamattina che Gianfranco Miccichè ha rilasciato al Corriere. La mossa del Presidente, caldeggiata da diversi colonnelli del Movimento, avrebbe l’effetto di spiazzare più di un attore politico. E di costringere qualcuno a uscire allo scoperto. In primis gli alleati di Forza Italia non allineati con il coordinatore azzurro che restano in religioso (ma nervoso) silenzio dopo le rassicurazioni che avrebbero ricevuto dai vertici nazionali del partito: la nomina di un commissario da affiancare a Miccichè per mettere ordine in Sicilia.

Ma al momento tutto è fermo e, alla fine, gli ortodossi subiscono l’ennesima fuga in avanti del coordinatore. “Così il banco salta” si vocifera nei palazzi che contano. “Musumeci non lo farebbe mai, si vede che non lo conoscete”, rassicura qualche alleato non esattamente allineato. Chi invece sembra prendere sul serio l’ipotesi delle dimissioni del presidente con conseguenti elezioni anticipate è l’opposizione. In effetti, lo scenario in caso di addio anticipato muterebbe radicalmente l’esito delle vicende del campo opposto, in primo luogo rispetto ai tempi delle primarie. “Dimettersi due anni fa sarebbe stato un atto di dignità politica, scappare due mesi prima del voto è solo una maldestra furbata e una fuga senza onore. Detto ciò, prima si chiude questa esperienza di governo, meglio è per la Sicilia. Le dimissioni minacciate da Musumeci sono ciò che tutti sperano.”, commenta il deputato e candidato alle primarie del centrosinistra Claudio Fava.

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E poco dopo anche il Pd fa la sua mossa annunciando all’Ansa la convocazione del tavolo del centrosinistra: appuntamento mercoledì a Palermo. “All’incontro, promosso dal segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, oltre al Pd, ci saranno il Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Verdi, Psi, Articolo 1 e Cento passi”, si legge. E seguono a ruota le dichiarazioni del segretario del Pd, Anthony Barbagallo, e del capogruppo pentastellato all’Ars Nuccio Di Paola. “Questa legislatura si è contraddistinta per la gestione, da parte di Musumeci, non del bene comune ma dei suoi fini personalissimi: da Ambelia alla minaccia di dimissioni anticipate per ricandidarsi e smarcare i cospiratori del Centrodestra che non lo vogliono più. Faccia pure, Musumeci. O prima o dopo, Il PD è pronto a raccogliere la sfida”, dice Barbagallo. Gli fa eco l’alleato pentastellato.

“Musumeci torna a minacciare le dimissioni? Sappia che non fa spaventare nessuno. Le presenti, anzi. Sarebbe la migliore sorpresa che i siciliani potrebbero trovare dentro l’uovo di Pasqua”, dice Nuccio di Paola. “Il presidente ogni volta che si trova in difficoltà e che vede allontanarsi la iattura per i siciliani della sua ricandidatura, sventola la minaccia delle dimissioni, cosa che per noi sarebbe la migliore delle soluzioni possibili, visto che si staccherebbe finalmente la spina ad un governo clinicamente morto da tempo”. “Noi – continua il capogruppo M5S – chiediamo da tempo le sue dimissioni, tanto che abbiamo perfino presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Temiamo, però, che ancora una volta, le sue siano parole al vento, come è sempre accaduto in passato, quando aveva anche annunciato, con tanto di grancassa, l’azzeramento della giunta, che nessuno ha mai visto”. “I siciliani , intanto – conclude Di Paola – attendono una finanziaria che, come al solito arriva, se arriva, a tempo praticamente scaduto, dopo l’ennesimo esercizio provvisorio che è stato il marchio di fabbrica di questo disastroso esecutivo”.

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15 Aprile 2022, 16:42

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