19 Ottobre 2019, 10:51
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PALERMO – “Sarò in piazza a Roma con il centrodestra unito, con Salvini, Meloni, Berlusconi e Toti perché spero che l’attuale governo possa andare via per lasciare spazio agli elettori. Il mio giudizio politico su questo governo è negativo ma sotto il profilo istituzionale da presidente della Regione Siciliana nutro rispetto e mi auguro che possa far il bene della nostra Sicilia”. Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci a Palazzo dei Normanni, a margine della seconda giornata di ‘Meridiano Sanità Sicilia’ forum organizzato da The European House Ambrosetti e Cefpas con il patrocinio di Ars e Regione Siciliana.
“Spero che presto l’attuale governo possa andare via per dare la parola al popolo italiano che non potrà non condannare una coalizione che fa a pugni con il valore vero della politica, che non ha un’affinità culturale, idee chiare, una politica alternativa per il Mezzogiorno. L’alternativa di centrodestra è maggioranza morale nel popolo italiano ed è un bene che torni presto al governo e al Parlamento”. Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha risposto ai cronisti. “Sul piano politico il Conte-bis non può convincermi – ha aggiunto – ma sul piano istituzionale ha tutto il mio rispetto perché sono il presidente della più grande regione d’Italia e non posso passare le mie giornate a scrivere pagelle sul governo nazionale. Un governo si giudica alla scadenza e non alla partenza, ho il dovere di collaborare nell’interesse del popolo siciliano sperando che questo governo abbia la necessaria sensibilità verso il Mezzogiorno e verso la Sicilia che nel recente passato non abbiamo colto negli altri esecutivi. Poi se mi si chiedete un giudizio sul piano politico non posso riconoscermi in un governo nato non per creare una alternativa ma per impedire che il popolo italiano andasse alle elezioni. Mi sembra una scelta incomprensibile e incompatibile con i valori e l’essenza concreta della politica”.
“Se andassimo al voto sono sicuro che gli equilibri cambierebbero. Saremo in piazza tutti i governatori del centrodestra per ribadire la ferma volontà di lavorare partendo dal territorio, dalla periferia e proporre un progetto di governo alternativo rispetto a quello che abbiamo conosciuto nel passato e che continuiamo a conoscere con forme inedite e diverse ma incomprensibili ancora oggi”. Così Musumeci. “Con Giovanni Toti c’è una omogeneità politica, ha ricambiato la visita di cortesia, apparteniamo alla cultura del centrodestra con origini diverse perché diverse devono essere le anime che compongono la coalizione del centrodestra. Con Toti, condividiamo gli stessi problemi in due realtà socioeconomiche assai diverse, ma entrambi siamo fermamente convinti che il centrodestra unito possa e debba tornare a rappresentare in Parlamento e al governo gli interessi del popolo italiano dove la maggioranza morale c’è da tempo, solo che in questo momento la maggioranza morale sul territorio non rispecchia la maggioranza parlamentare”, ha aggiunto Musumeci.
E Toti al riguardo della manifestazione di Roma di oggi commenta: “Ci sarò senza dubbio in piazza a Roma e convintamente perché, al di là di quello che sento dire, quella non è la piazza dell’odio e delle braccia alzate, quella è la piazza degli italiani che chiedono di potersi esprimere con democrazia e di andare a votare, la piazza della speranza di costruire un paese diverso, del centrodestra che si riorganizza in forme, modi e con messaggi nuovi”.
Musumeci ha anche risposto a una domanda sui vitalizi: “Credo che prima o poi i vitalizi dovranno essere un tema da affrontare con grande serenità d’animo. Lo sapete, per me i vitalizi possono essere eliminati già domani mattina, non è questo il problema”. Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, a margine della seconda giornata di ‘Meridiano Sanità Sicilia’, forum organizzato da The European House Ambrosetti e Cefpas con il patrocinio di Ars e Regione Siciliana. “Credo che sia importante che questa Regione volti pagina anche sul piano della organizzazione e dell’assetto – ha proseguito Musumeci – parlo degli enti partecipati, delle società controllate, dei consorzi di bonifica, del piano rifiuti. Abbiamo tutti i numeri per potere finalmente guardare a una Sicilia con le carte in regola, spero che non ci siano resistenze. Verso il Parlamento ho sempre avuto un atteggiamento di grande rispetto che continuo ad avere pure ricevendo calci negli stinchi, ma bisogna avere pazienza”.
Musumeci parla della situazione della Regione: “In Sicilia abbiamo avuto 70 anni di governi improntati all’improvvisazione, se non alla clientela. Non si può capire il presente se non si parte dal passato, cominciamo dal 1947. Gli esperti dicono che il disavanzo e il debito coinvolgono una trentina di esercizi finanziari. Questo secondo me è l’aspetto più vergognoso della vicenda finanziaria siciliana”.
“Abbiamo raccolto un’eredità assolutamente pesante e adesso dobbiamo farci carico di questa eredità perché i siciliani devono avere netta la consapevolezza che dopo di noi la Sicilia avrà le carte in regola anche in materia di bilancio”. “Dobbiamo risanare – ha proseguito Musumeci – una Regione dissestata, se non sul piano formale, sul piano sostanziale. Tutto questo determina la crisi dei teatri, i problemi con i lavoratori stagionali e la mancanza di risorse correnti per fare fronte al welfare. Si tratta di una serie di problemi per cui i siciliani sono condannati a pagare”. “Io non accetto questa situazione – ha aggiunto – e, quindi, ho il dovere, insieme con gli amici del governo e della coalizione e, se c’è, un pezzo di opposizione, di tentare di risolvere nella maniera migliore e con la collaborazione del governo nazionale una condizione che di fatto rischia di determinare il collasso”.
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19 Ottobre 2019, 10:51