03 Aprile 2019, 17:41
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PALERMO – Da Roma è arrivata la bocciatura al piano rifiuti regionali da parte del ministero all’Ambiente e a Palazzo dei Normanni, i deputati del Movimento cinque stelle si scagliano contro il governo Musumeci. “In Sicilia – è il commento di Francesco Cappello, capogruppo dei 5stelle all’Ars – siamo alla conta dei fallimenti di questi governo. Mi chiedo quando Musumeci si renderà conto del suo fallimento conclamato nel governo della nostra Isola”.
Il gruppo M5s all’Ars però tiene a che la linea ambientalista del movimento sia chiara. “Non ci sono cambi di passo del Movimento cinque stelle in tema di incenerimento. – ha affermato il deputato Giampiero Trizzino – Le osservazioni vengono redatte dai tecnici che sono autonomi della politica e a cui il ministro non può indicare la linea da seguire. Il piano – ha detto il pentastellato – non prevede nulla per ciò che riguarda i flussi in discarica. E così i tecnici del ministero hanno dovuto indicare gli inceneritori come possibili soluzioni”.
A Giampiero Trizzino è spettato anche il compito di censurare tutti gli aspetti critici del piano rifiuti. Secondo il deputato pentastellato quello approvato dalla giunta è “sbagliato” fin dalla base. “Il piano dei rifiuti – ha spiegato – è costruito all’interno di una governance che al momento è contenuta soltanto nel ddl rifiuti. Non è mai accaduto che un atto amministrativo prendesse forza da norme che domani possono essere smontate da un emendamento soppressivo”.
Poi il deputato ha raccontato le critiche del ministero al piano regionale: “Anzitutto i dati non coincidono con gli impianti dichiarati. Forti critiche – ha continuato Trizzino – vengono rivolte anche a riguardo della raccolta differenziata dato che i dati rivendicati dalla Regione non sono corrispondenti da quelle certificate dall’Ispra. Infine, – ha chiosato il pentastellato – il problema è che la bocciatura arriverà anche dalla Commissione europea. In questo momento mancano, infatti, della parti previste dalla normativa europea come quelle sull’economia circolare”.
I problemi europei vengono approfonditi dal collega di partito Luigi Sunseri. “Il piano regionale dei rifiuti – ha spiegato – è la condizione per potere sbloccare 107 milioni di euro fra le risorse del programma operativo del fondo europeo di sviluppo regionale”. Anche Nuccio Di Paola ha preso la parola per attaccare il governo: “Non è possibile che l’assessore ai rifiuti Alberto Pierobon e il capo di dipartimento Acqua e rifiuti Salvo Cocina siano totalmente scollegati e inoltre non c’è neanche un buon collegamento fra i dipartimenti dato che alcune questioni sono di competenza del dipartimento Ambiente e alcune di quello ai Rifiuti. Questo governo, inoltre – ha concluso -, non vuole scegliere: c’è un far west nella gestione degli impianti”.
Valentina Palmeri si è unita alle accuse stigmatizzando l’assenza di un crono programma per la realizzazione degli interventi. Sempre in tema d’impianti, infine, Stefania Campo ha criticato il fatto che il piano rifiuti non viene dato segnale dello stato d’avanzamento delle sei opere che il governo regionale avrebbe dovuto realizzare con l’ordinanza per l’emergenza rifiuti nell’Isola dell’anno scorso.
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03 Aprile 2019, 17:41