03 Maggio 2020, 12:50
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“Varare con urgenza un Piano regionale per la ricostruzione economica e sociale dell’Isola e per l’efficientamento burocratico. E’ questo l’obiettivo del mio governo per accompagnare la “Fase 2” in Sicilia, a sostegno delle imprese, dei settori produttivi e dei lavoratori, ma anche per accelerare la spesa pubblica destinata agli investimenti e alle infrastrutture. Deve essere un Piano frutto di concertazione, asciutto, essenziale, attuabile in tempi celeri. Per questo, dopo l’approvazione, ieri all’Ars, della legge di Stabilità, che contiene provvedimenti emergenziali, il governo regionale vorrà confrontarsi con le organizzazioni di categoria e sindacali che incontreremo, in video collegamento, nel pomeriggio di martedì 5 maggio da Palazzo Orleans. La Sicilia produttiva deve ripartire, nel rispetto delle norme di sicurezza, più determinata che mai”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci alla vigilia della cossiddetta ‘Fase 2’, che partirà domani, lunedì 4 maggio, anche in Sicilia. L’ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, sarà in vigore fino al 17 maggio e si muove all’interno delle linee guida fissate da Roma, seppure con qualche “forzatura”.
Leggi tutti i dettagli sulla ripartenza nell’Isola:
Da domani graduale riapertura in Sicilia, blocco ai rientri dal Nord e niente amici
La Sicilia nel frattempo resta blindata, così come disposto dal governatore nello Musumeci, ma chi studia o lavora lontano dall’Isola non ci sta: se in un primo momento aveva deciso di non tornare, adesso le esigenze sarebbero cambiate: in molti si affidano a una petizione online su change.org, che in meno di ventiquattro ore è stata sottoscritta da più di 1500 persone. “Si chiede al Presidente della Regione Sicilia di affrontare la situazione dei residenti in Sicilia, momentaneamente fuori regione, dopo 2 mesi di quarantena, di poter rientrare in Sicilia”, si legge nella petizione lanciata da Luisa Napoli, originaria della provincia di Enna e con in tasca un contratto non rinnovato come supplente Ata a Milano.
Leggi minuto per minuto tutti gli aggiornamenti sull’emergenza Coronavirus in Sicilia:
LA DIRETTA DI LIVESICILIA
19.30 – Una donna di 76 anni,già affetta da altre patologie, è morta nell’ospedale ‘Cutroni Zodda’ di Barcellona Pozzo di Gotto. Ne dà notizia il coordinamento per l’emergenza coronavirus nell’area metropolitana di Messina. Dall’inizio dell’emergenza, a Messina e provincia, sono 51 in totale i decessi di persone affette da coronavirus. Si segnala che nel bollettino regionale viene riportato- per mero errore materiale, che verrà corretto – un decesso in più. Nel contempo, sempre al ‘Cutroni Zodda’ di Barcellona si sono registrate due nuove guarigioni – e conseguenti dimissioni – di pazienti ricoverati e che erano risultati affetti da Covid 19. Si tratta di due donne, entrambe di 92 anni. In città e provincia le guarigioni dal Covid-19 sono ora complessivamente 124, 26 delle quali di pazienti che erano posti in isolamento domiciliare. I dati forniti sono registrati alle 11 di oggi
18.30 – Due operatori sanitari del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta sono risultati positivi al Coronavirus. A renderlo noto il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta Alessandro Caltagirone. “Si tratta di due operatori sanitari – ha detto il manager – risultati positivi durante il controllo periodico a cui sono sottoposti tutti i sanitari afferenti al reparto di Malattie Infettive. Entrambi sono in isolamento domiciliare. Le loro condizioni infatti non richiedono un ricovero”.
17.45 – Situazione stabile sul fornte dlel’emergenza Coronavirus in Sicilia. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 15 di oggi (domenica 3 maggio), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale. Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 85.955 (+1.603 rispetto a ieri), su 78.409 persone: di queste sono risultate positive 3.240 (+27), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.203 (+17), 795 sono guarite (+8) e 242 decedute (+2). Degli attuali 2.203 positivi, 412 pazienti (-14) sono ricoverati – di cui 29 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.791 (+31) sono in isolamento domiciliare. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
17.00 – “Si torna ancora una volta a sollecitare alla Regione siciliana l’accelerazione dei tempi per l’avvio del pagamento dalla cassa integrazione in deroga come previsto dal decreto ‘Cura-Italia’ a tutela dei lavoratori siciliani di aziende che stanno attraversando una profonda crisi a causa dell’emergenza coronavirus. Sembrerebbe che siano state trasmesse all’Inps per il relativo pagamento soltanto il 4 per cento delle pratiche presentate”. Lo scrive in una nota il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando. “La condizione di emergenza ha colpito in particolare il lavoro non strutturato nei settori del commercio, della ristorazione, del turismo e del terziario per il quale è necessario intervenire attraverso la tempestiva erogazione della cassa integrazione in deroga – si legge – Si tratta di evitare una ulteriore situazione di tensione che si aggiungerebbe a quella che già vivono le fasce più deboli della popolazione destinatarie dei buoni alimentari, che sta creando un ulteriore appesantimento nei confronti di comuni per il sovraccarico dei destinatari di interventi di beni alimentari di prima necessità”.
16.00 – Infermiere contagiato all’ospedale Cervello. Negativi i cento tamponi effettuati sul personale della struttura sanitaria. I test saranno ripetuti tra 14 giorni
Infermiere positivo al ‘Cervello’. Tamponi a tappeto in ospedale
15.30 – “I siciliani che si trovano fuori dalla Sicilia hanno il diritto di poter tornare a casa loro: Musumeci non può limitarsi a dire ‘no’ ai rientri, ha il dovere di affrontare il problema e di trovare soluzioni, salvaguardando la salute di tutti”. Lo dice il capogruppo all’Ars Giuseppe Lupo a proposito delle disposizioni contenute nell’ultima ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci sull’emergenza Coronavirus, che vietano il rientro nell’isola dei siciliani che attualmente si trovano in un’altra regione. “Bisogna attivare un programma di graduale rientro per i siciliani che fino ad ora sono rimasti ‘bloccati’ in altre aree del Paese – aggiunge Lupo – e che adesso si trovano in difficoltà perché magari hanno perso il lavoro, o per motivi economici, personali o familiari. Il rientro va organizzato prevedendo ad esempio tamponi rapidi all’ingresso che garantiscano l’esito in un’ora, e una ‘quarantena a rischio zero contagi’. Ma di certo – conclude Lupo – il presidente della Regione non può ignorare queste situazioni”.
15.00 – Su richiesta della Corte d’Appello di Messina, i nuclei disinfettori della Brigata “Aosta” in forza ai reparti messinesi del 5 reggimento fanteria “Aosta” e del 24 reggimento artiglieria “Peloritani”, stamani sono stati impegnati nella disinfezione delle aule giudiziarie e delle pertinenze del Palazzo di giustizia. I militari hanno sanificato gli uffici e i locali in uso ai dipendenti della struttura, abbattendo la carica microbica nelle aree di uso comune in cui maggiore può essere il rischio di un eventuale contagio da Covid-19. L’attività ha interessato l’intero Palazzo Piacentini in cui sono state sanificate la Corte d’Appello, la Procura generale, il Tribunale ordinario, la Procura della Repubblica e il Consiglio dell’Ordine degli avvocati. Successivamente, l’attività è proseguita nella Sezione di Polizia giudiziaria e gli uffici distrettuali dislocati nelle sedi distaccate oltre alle aree viciniore quali piazza Francesco Maurolico, piazza Salvatore Pugliatti e piazza Natale Masuccio.
12.00 – Nuove misure anche per il trasporto a Palermo. Ecco come si potrà viaggiare a bordo dei mezzi pubblici:
Bus, tram e treni: mascherine e distanze di sicurezza
11.00 – Padre e figlio multati per aver violato i divieti contro il Coronavirus a Cinisi. Ma loro si difendono: “Dopo due mesi avevamo appena preparato il bar in vista della fase 2”
Doppia multa per i titolari di un bar di Cinisi
10.30 – Una petizione per tornare in Sicilia, i fuorisede si fanno sentire e si rivolgono al Presidente della Regione Nello Musumeci
La petizione di chi studia o lavora lontano dalla Sicilia
10.00 – Virus e lockdown: ecco l’indagine sulle famiglie siciliane
Come cambia il rapporto genitori-figli durante il lockdown in Sicilia
9.30 – La positività del medico specialista della clinica del Mediterraneo di Ragusa emersa ieri ha fatto scattare un monitoraggio a tappeto con relativi tamponi per tutte le persone che sono venute a contatto col professionista. L’allarme nella clinica privata di Ragusa è partito il 29 marzo quando è stato trovato positivo un 70enne che è stato trasferito nella divisione malattie infettive dell’ospedale di Modica e a quel punto sono stati effettuati i tamponi su tutto il personale sanitario e parasanitario: ben 130. Da questa indagine epidemiologica è emersa la positività del medico specialista, tra l’altro asintomatico, e così è stata ricostruita la rete dei suoi contatti con altri 160 tamponi di cui si attendono i risultati.
6.30 – Da domani la Fase 2: ecco come ci si dovrà comportare
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03 Maggio 2020, 12:50