09 Marzo 2009, 07:10
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Cose di casa loro. Grande commozione urbi et orbi (soprattutto per i secondi) ha suscitato il gol di Ronaldo in Brasile. E giù i titoli: “Rinascita”, “Ritorno”, con annesso invito a guardare la suddetta rete. E guardiamola. Si vede un panzone che la mette dentro di testa, con un’elevazione da tapiro nano. Poi, corre verso il pubblico. E qui si è verificato il massimo pericolo, con un saltello alla Moses per evitare il cartellone pubblicitario. Siccome il ginocchio di Ronaldo è passato molto vicino al cartellone, nonostante l’invidiabile rincorsa da tricheco, si capisce che il Fenomeno ha rischiato il triplo accappottamento. E sarebbe stato uno spettacolo davvero mondiale. Invece, Mourinho ha effettuato un ben più improbo salto dell’ambizione, col consueto garbo. Nel momento in cui Sir Alex Ferguson ammette che la sua carriera è agli sgoccioli, lui si candida a prenderne il posto. A quando la candidatura al soglio pontificio. Don Josè con tutto quel bianco sarebbe così chic…
Torniamo a noi. Bisogna onestamente ammettere che c’era almeno un rigore su Mutu. Eppure, il rumeno non ha protestato. Perché? Facile: lui protesta soltanto quando i rigori non ci sono. La chiamano etica professionale.
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09 Marzo 2009, 07:10